Oltre la metà dei siti di e-commerce che vedono prodotti
elettronici sono fuori legge. È quanto emerge da una ricerca
condotta dalla Commissione europea, e anticipata dal New York
Times, con lo scopo di valutare quanto i portali di vendita online
tutelino il consumatore. L’indagine è stata condotta in 28 (26
Paesi Ue più Islanda e Norvegia) Paesi e ha censito ben 369 siti:
il 55% di questi è irregolare.
Tra le irregolarità maggiormente riscontrate (2/3 del totale)
spicca l'assenza di informazioni circa il diritto di chi
acquista di restituire il prodotto in caso di problemi; segue la
possibilità di poter contare sulla riparazione in caso di un
guasto che si manifesti entro due anni dall’acquisto.
Altro problema riguarda costi extra che l’acquirente si trova
spesso a dover pagare senza averne avuto indicazione al momento
dell’acquisto. Infine la mancanza di informazioni chiare ed
evidenti sui contatti diretti dell’azienda fornitrice del
prodotto.
“L’Ue intende assicurarsi che tutto sia fatto secondo le
regole, così che l'utente abbia da confrontarsi su un teorico
mercato perfetto ove il diritto è re e la trasparenza è
regina”, ha dichiarato in un comunicato il commissario Ue alla
Tutela dei consumatori, Meglena Kuneva
Secondo la Commissione sono almeno 150 milioni i cittadini
comunitari che hanno già effettuato acquisti via Web, pari a un
terzo dell'intera popolazione del vecchio continente mentre lo
shopping online ha creato un mercato pari a 6.8 milioni di euro nel
solo 2007.