TELECOM ITALIA

Bernabè: “Scorporo rete solo con forti incentivi regolamentari”

“Se tutto rimane come è viene meno un presupposto essenziale”, sottolinea il presidente esecutivo di Telecom Italia. L’operazione “è nelle mani del commissario Ue Kroes e dell’Agcom”

Pubblicato il 10 Dic 2012

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Lo scorporo della rete “si farà se ci sono forti incentivi regolamentari. Deve esserci un incentivo forte sia per la società che nascerà sia per quella che resta. Se invece tutto rimane come è oggi, allora viene meno il presupposto essenziale”. Lo ha detto Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, in un’intervista al Messaggero, dopo aver ricevuto giovedì scorso dal consiglio di amministrazione il mandato a trattare con la Cassa depositi e prestiti (Cdp) di Franco Bassanini.

Il motivo che ha spinto Telecom Italia a esplorare la via dello spin off della rete e della trattativa con Cdp “è prima di tutto industriale”, aggiunge Bernabè e le condizioni per far partire il progetto dipendono da “quale sarà il quadro regolatorio – dice il presidente di Telecom – se fosse sfavorevole o non sufficientemente incentivato, tutto diventa inutile”. L’operazione, quindi, “è nelle mani dell’eurocommissario Neelie Kroes e dell’Autorità per le Comunicazioni. Le nuove raccomandazioni europee dovrebbero arrivare nelle prossime settimane e se abbiamo preso in considerazione la possibilità di uno scorporo della rete è proprio perché abbiamo la speranza che il nuovo quadro regolatorio sia sufficientemente incentivante”.

Sui tempi di attuazione del progetto, Bernabè ha ricordato come “Openreach in Inghilterra ha richiesto 4 anni per essere realizzato”. Infine, per quanto riguarda l’ipotesi di una regolamentazione Rab, come quella riservata a Terna e Snam, la valutazione di Bernabè è positiva, “perché rende stabili i ricavi nel lungo periodo mentre il sistema attuale si presta a maggiori incertezze. Tuttavia, è riservata alle utility regolate”.

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