“La Ue faccia sentire la sua voce per governare la più grande infrastruttura del mondo nei prossimi cinquant’anni”, cioè Internet. Lo ha detto ieri Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia alla presentazione del suo libro “Libertà vigilata”. Per Bernabè quelli della sicurezza e della privacy sono “temi che vanno affrontati con più attenzione a livello Ue”.
Secondo il presidente di Telecom la Ue “avrebbe dovuto fare un’analisi molto più approfondita prima di prendere decisioni che esprimono una posizione ingenua” senza delegare tutto agli Usa che hanno “un interesse strategico e militare” nel lasciare internet deregolato. Negli Usa “ci sono pochi soggetti ricchissimi (Google, Apple, Facebook e Amazon) che in Europa fanno “investimenti vicini allo zero e danno occupazione solo a qualche decina di ragazzi in Irlanda”. Bernabè ha ribadito dunque che “ci vogliono le regole” e che non è accettabile “l’asimmetria tra Ue e Usa”.
Intervendo alla presentazione, il presidente della Fieg e dell’Ansa, Giulio Anselmi ha sottolineato che “le regole sono importanti e un’intesa è nell’interesse di tutti”. Nella doppia veste di giornalista ed editore mi chiedo cosa significhi una rete libera. Senza regole o gratis? – dice Anselmi – E’ opinabile pensare che avere più informazione e meno giornalisti sia positivo. Tra gratuità e qualità c’è differenza”.
Anselmi ha poi ricordato che qualcuno descrive “gli editori come dinosauri sotto i meteoriti, e il meteorite è Internet. Forse, ma dalla prima pietra all’estinzione ne è passato di tempo”. “Quello lanciato da Bernabè è un allarme politico, economico, sociale e culturale”, ha spiegato Anselmi.
Soffermandosi sul perché abbia deciso di scrivere un libro sulla rete proprio ora, Bernabè ha spiegato: “Stiamo vivendo una fase di grandi cambiamenti e farlo senza riflettere è pericoloso. Quello che ho voluto fare è stimolare il dibattito sui vantaggi e sulle opportunità di internet, ma anche ai rischi ad essi legati. E non è casuale che questo libro sia uscito in concomitanza con la conferenza mondiale di Dubai, in programma fino al 14 dicembre, organizzata dall’agenzia dell’Onu Itu (International Telecommunications Union) per ridefinire le regole sulle Tlc”.
D’accordo sul merito di Bernabè di aver aperto un dibattito su temi fondamentali anche il commissario dell‘Agcom, Antonio Preto: “E’ importante trovare un equilibrio tra i vari interessi in gioco – ha detto Preto – Un equilibrio che è e deve essere globale e non solo italiano o europeo, perché internet è globale”.
Il direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, Agostino Ragosa, ha invece ribadito che “c’è troppa asimmetria: noi regolamentiamo troppo, gli Stati Uniti per nulla, ma servono regole, le più chiare possibili”.