LE STIME

Samsung da record, i chip per il cloud fanno balzare gli utili dell’11,4%

Ricavi anno su anno a +21%. Ma la seconda metà del 2022 potrebbe registrare una frenata a causa dell’inflazione. Il colosso coreano punterà sui nuovi processori a 3 nanometri

Pubblicato il 07 Lug 2022

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Il secondo trimestre 2022 di Samsung sarà probabilmente il più profittevole dal 2018 grazie alla robusta domanda di chip: il gruppo coreano dell’elettronica prevede utili operativi in aumento dell’11,4% anno su anno, a circa 14.000 miliardi di won (10,7 miliardi di dollari), mentre il fatturato dovrebbe segnare un +21% a a 77.000 miliardi di won, sotto i 77.800 miliardi dei primi tre mesi del 2022 ma in linea con le attese degli analisti.

I risultati del trimestre aprile-giugno sono trainati dalla domanda di chip di memoria di cui il colosso di Seul è leader mondiale. In particolare, a spingere le vendite, evidenziano gli analisti, sono i chip per i server del cloud computing. La crescita nei semiconduttori compensa il calo delle vendite negli smartphone, stimate a circa 62-64 milioni di unità contro 74 milioni di gennaio-marzo.

Il primo trimestre di Samsung era stato ancora più brillante con l’utile operativo a +50,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a circa 14,1 trilioni di won (10,6 miliardi di euro). Inoltre, nel lungo termine Samsung dovrà tuttavia fare i conti con un contesto geopolitico ed economico poco favorevole: la guerra in Ucraina, le persistenti interruzioni sulle supply chain e l’inflazione potrebbero rallentare la crescita.

I risultati finanziari definitivi saranno comunicati alla fine di questo mese.

Luci e ombre sul mercato dei chip

Gli analisti sentiti da Reuters fanno notare che già due vendor di chip, Micron e Amd, hanno segnalato un indebolimento della domanda. Molte aziende hanno aumentato gli acquisti per potenziare le infrastrutture a sostegno del lavoro a distanza e nella seconda metà dell’anno gli ordini potrebbero ridursi. I chipmaker probabilmente risponderanno facendo magazzino per essere pronti a distribuire chip nel momento in cui la domanda e i prezzi si riprenderanno, nel 2023.  

I prezzi dei chip Dram, usati nei server e nei dispositivi connessi, sono scesi lo scorso mese del 12% anno su anno, secondo i dati di TrendForce. I prezzi dei chip flash Nand, usati per lo storage dei dati, sono previsti in flessione del 5% tra luglio e settembre rispetto al secondo trimestre 2022.

Il traino dei server per il cloud

Per ora i profitti di Samsung sono stati protetti dal fatto che i grandi gruppi americani, come Amazon, Microsoft, Google di Alphabet e Meta, che offrono e usano a loro volta molti servizi di data center, continuano a comprare chip per soddisfare la domanda cloud.

La forza del dollaro (ai massimi da 20 anni) è un altro fattore che ha protetto gli utili che Samsung genera dalla vendita di chip nel secondo trimestre. Le vendite di chip dell’azienda son infatti condotte principalmente in dollari, ma gli utili vengono riportati in won coreani, per cui un dollaro forte si traduce in guadagni più alti sui semiconduttori.

Smartphone in calo ma Samsung resta in vetta

Restano deboli le vendite di smartphone: la stima di 62-64 milioni di unità distribuite è del 5%-8% inferiore alla stima di marzo, secondo Counterpoint Research. L’inflazione è il primo fattore che colpisce le vendite in questo segmento.

Il trend vale per tutti i grandi produttori mondiali di smartphone, pur con qualche variazione”, afferma Jene Park, senior analyst di Counterpoint. “In particolare, sembra più forte il calo della domanda di smartphone di fascia medio-bassa”.

Nel primo trimestre 2022 le vendite di smartphone totalizzate da Samsung, per se sempre in calo, sono bastate per darle il 23% delle spedizioni nel mercato globale contro il 18% di Apple, stima Counterpoint.

Gli investimenti: semiconduttori e biopharma

I semiconduttori si confermano l’arma vincente di Samsung e l’azienda ha già intensificato gli investimenti nel settore per rispondere a una carenza di chip che ha colpito ogni settore produttivo, dalle auto agli elettrodomestici, dagli smartphone alle console di gioco. La scorsa settimana Samsung ha iniziato a produrre in serie i chip avanzati a 3 nanometri presso il suo stabilimento di semiconduttori a Hwaseong, a sud di Seul. La casa coreana ha raggiunto per prima questo traguardo battendo sul tempo il colosso taiwanese Tsmc.

Secondo Samsung la tecnologia a 3 nanometri consentirà di ridurre la superficie dei chip del 16% e garantirà un incremento delle prestazioni del 23% a fronte di un calo dei consumi del 45% rispetto ai chip a 5 nanometri.

A maggio Samsung ha annunciato che investirà 450 trilioni di won (356 miliardi di dollari) nei prossimi cinque anni per accelerare la crescita nei semiconduttori, nei biofarmaci e in altre tecnologie di prossima generazione. Gli investimenti fino al 2026 dovranno aiutare Samsung a guidare la crescita a lungo termine nelle aree strategiche. L’80% degli investimenti sarà effettuato in Corea del Sud; l’annuncioinclude un impegno di investimento di 240 trilioni di won effettuato nell’agosto 2021. 

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