La Commissione irlandese per la protezione dei dati (Dpc) punta a vietare formalmente a Meta – la holding di Facebook – di trasferire i dati degli utenti dall’Europa agli Stati Uniti. È quanto annuncia Politico secondo cui la bozza del provvedimento sarebbe già stata inviata alle controparti europee – i Garanti Privacy. Secondo quanto risulta a CorCom il documento è già sul tavolo del Garante Privacy italiano.
Riflettori puntati sul nuovo Privacy Shield
Un portavoce dell’azienda ha riferito a Politico che “la bozza di decisione, soggetta a revisione da parte delle autorità europee per la protezione dei dati, si riferisce a un conflitto tra le leggi dell’UE e degli Stati Uniti che è in fase di risoluzione. Accogliamo con favore l’accordo Ue-Usa per un nuovo quadro giuridico (il cosiddetto nuovo Privacy Shield, ndr) che consentirà il continuo trasferimento di dati oltre i confini e prevediamo che questo quadro ci consentirà di mantenere collegate famiglie, comunità ed economie”.
Toni meno catastrofici rispetto a quelli di marzo scorso in cui da un file depositato alla Sec (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti Meta dichiarava che “se non verrà adottato un nuovo quadro per il trasferimento di dati transatlantico e non saremo in grado di continuare a fare affidamento sugli Scc (Standard contractual clauses, ndr) o su altri mezzi alternativi di trasferimento di dati dall’Europa agli Stati Uniti, probabilmente non saremo in grado di offrire alcuni dei nostri più significativi prodotti e servizi, inclusi Facebook e Instagram in Europa“.
La maxi multa da 17 milioni
Proprio a marzo la Commissione irlandese ha inflitto una sanzione di 17 milioni di euro a Meta Platforms Ireland Limited (ex Facebook Ireland Limited) a seguito di un’indagine su dodici segnalazioni per violazione di dati ricevute nel periodo di sei mesi compreso tra il 7 giugno 2018 e il 4 dicembre 2018 (qui la nota emessa a seguito del provvedimento )
Improbabile il “blackout” di Facebook e Instagram. Whatsapp fuori dalla partita?
La questione però riguarda proprio le tempistiche. Se è vero che l’accordo politico Ue-Usa è stato raggiunto bisognerà passare dal dire al fare e nel frattempo eventuali provvedimenti potrebbero complicare l’utilizzo di molti servizi: addirittura c’è già chi sostiene che Facebook e Instagram potrebbero subire pesanti restrizioni di accesso già nel corso dell’estate ma un “blackout” delle due piattaforme in Europa è da considerarsi improbabile. Le autorità di regolamentazione della protezione dei dati hanno un mese di tempo per esprimere eventuali obiezioni alla decisione dell’Irlanda. Meta può anche impugnare la sentenza in tribunale. La bozza di provvedimento presentata giovedì si applicherebbe solo a Facebook e Instagram e stando a indiscrezioni non dovrebbe includere WhatsApp.