L’asta per le frequenze Lte nel Regno Unito, che si terrà a gennaio dell’anno prossimo, rischia di generare incassi inferiori rispetto ai 3,5 miliardi di sterline (poco meno di 2,7 miliardi di euro) messi in preventivo dal governo inglese in autunno. Il monito arriva dalla società di consulenza Kpmg.
“Tutti gli operatori mobili nel Regno Unito sono sotto pressione in vista dell’upgrading dei network verso il 4G, tanto più che hanno problemi a generare ricavi dai dati mobili – ha detto Milan Sallaba, responsabile telecoms strategy advisory di Kpmg – se non si faranno avanti nuovi pretendenti pronti a partecipare alla gara, l’asta porterà nelle casse dello stato meno dei 3,5 miliardi di sterline previsti dal governo”.
Ieri l’Ofcom ha dato il via a procedimento di gara, chiedendo agli operatori interessati a partecipare all’assegnazione delle frequenze Lte di fare un’offerta preliminare di 100mila sterline, in vista dell’asta vera e propria che si terrà a gennaio. La base d’asta fissata dall’Ofcom è di 1,3 miliardi di sterline. I quattro operatori mobili del Regno Unito sicuramente parteciperanno all’asta sono EE (Everything Everywhere), la joint venture fra T-Mobile e Orange, Vodafone, O2 e 3 Uk.
In Italia l’asta Lte, che si è tenuta a settembre del 2011, ha portato nelle casse dello stato circa 4 miliardi di euro.