L’integrazione tra digitale e manifattura è la rotta dell’innovazione tracciata da Leonardo. Un percorso che va dalla ricerca interna ai nuovi modelli di business, dalle sinergie per l’open innovation alle nuove competenze, fino al ruolo chiave nell’indirizzare la formazione di una nuova generazione di professionisti Stem. Forte di un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro nel 2021, rispetto agli 1,6 miliardi del 2020 – cifra che colloca l’azienda al quarto posto in Europa nel settore A&D – Leonardo gioca un ruolo di primo piano sul fronte dell’innovazione di prodotto, di processo e di servizi con un obiettivo preciso: attuare una trasformazione sostenibile dei nuovi cicli tecnologici.
L’Innovation day, evento a cui hanno preso parte per Leonardo il presidente Luciano Carta, l’amministratore delegato Alessandro Profumo, il direttore generale Lucio Valerio Cioffi e il Chief technology and innovation officer Franco Ongaro, ha rappresentato un momento di sintesi dei progressi messi in atto dall’azienda sul fronte dell’innovazione e attuati nella piena convergenza fra evoluzione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità, in linea con il piano strategico Be Tomorrow – Leonardo 2030. Una strategia dell’innovazione avvalorata dai numeri, a partire dalle 90 collaborazioni con università, politecnici e centri di ricerca, in Italia e nel mondo e ai 13 accordi quadro in essere. A questi dati si sommano i 44 PhD attivati nel 2021 nel Paese, con un impegno già sottoscritto a finanziarne oltre 80 entro il 2022. Tra le iniziative di open innovation più significative figurano la partecipazione, con Cdp (Cassa depositi e prestiti) ed Esa (Agenzia spaziale europea), ad acceleratori nei settori aeronautico e spazio, che hanno contribuito a rafforzare un processo di innovazione diffuso e aperto alle contaminazioni esterne.
Spinta all’innovazione dai Leonardo Lab
Sul fronte dei nuovi modelli di business Leonardo ha recentemente dato vita alla Business innovation factory (Bif), realizzata in partnership con LVenture Group e ha inaugurato la Cyber & security academy, il centro di alta formazione che si avvale dell’esperienza maturata nella protezione cyber-fisica di infrastrutture critiche in oltre 150 paesi nel mondo e nella continua attività di gestione delle minacce cibernetiche in diversi ambiti strategici. Una spinta all’innovazione che ha portato alla creazione, nel 2020, del network dei Leonardo Lab, moltiplicatori di innovazione integrati con le unità di ingegneria e sviluppo delle diverse aree tecnologiche. Ad oggi si contano 11 laboratori che operano in diversi centri in Italia e all’estero, di concerto con le unità industriali dell’azienda, dedicati alla R&S su tecnologie di frontiera con un forte orientamento alla sfera digitale. I Leonardo Lab vedranno 130 ricercatori inseriti entro il 2022, numero destinato a salire a 200 entro il 2023. Un network che si avvale dell’Hpc davinci-1, il supercomputer di Genova, un’infrastruttura nevralgica, progettata per unire le capacità del cloud con il supercalcolo, coniugando flessibilità operativa e potenza di elaborazione.
Un percorso che vede Leonardo impegnata anche sul fronte della formazione dedicata ai giovani con l’obiettivo di contribuire alla nascita di una nuova generazioni di professionisti Stem. Nel 2021 sono state coinvolte oltre 900 scuole primarie e secondarie a livello nazionale, mentre più di 3.600 studenti hanno preso parte ai live talk promossi da Leonardo su tematiche tecnologiche. Circa 50 Stem ambassador dell’azienda hanno realizzato oltre 30 tra corsi e contenuti digitali, orientati in particolare alle nuove 2 tecnologie digitali o a tematiche di sostenibilità. Tra le iniziative di maggiore successo le Olimpiadi delle Stem che hanno visto la partecipazione attiva di circa 1.600 studenti.
Un evento dedicato al talento aziendale
È in questo articolato contesto orientato all’innovazione e alla sostenibilità che si colloca l’Innovation day, un evento dedicato, soprattutto, al talento che nasce dal cuore dell’azienda, che si riflette anche nell’aumento del 15% dei brevetti depositati nel 2021 rispetto all’anno precedente. Nel corso della manifestazione si è svolta la premiazione degli 11 team vincitori dell’Innovation Award a fronte di 831 progetti presentati, con una partecipazione complessiva di 2.500 dipendenti dell’azienda. L’iniziativa, giunta alla 16° edizione, ha visto negli anni il coinvolgimento di 35.000 dipendenti Leonardo con 11.000 progetti presentati.
Per l’edizione in corso, di particolare interesse, il progetto Origami, un design innovativo del piano di coda dell’elicottero: punte aerodinamiche che migliorano le prestazioni sia ad alta che a bassa velocità, riducendo al minimo gli inconvenienti e aumentandone significativamente la stabilità. È concepito come un kit di retrofit volto a sostituire le punte convenzionali e, allo stesso tempo, a preservare il corpo principale del piano di coda. Un punto chiave del progetto è l’applicabilità a diversi elicotteri evitando una riprogettazione completa del piano di coda. Di forte impatto innovativo anche il progetto Radar processor on chip che consiste nella realizzazione di una catena radar all’interno di un unico chip – con un importante risparmio nell’impiego di componenti – capace, per la notevole semplificazione dell’architettura, di offrire un importante vantaggio competitivo. La soluzione apre a sperimentazioni per altre tipologie di sensori ed è suscettibile di applicazioni anche al di fuori dell’ambito per cui è stata progettata. La soluzione – destinata a tutte le applicazioni che richiedono sensori a basso costo, facilmente installabili e trasportabili – ha una ricaduta diretta in termini di sostenibilità, grazie alla riduzione della potenza di emissioni di segnali elettromagnetici e all’ingombro, ridotto significativamente rispetto a un radar tradizionale.