Un procedimento veloce, da chiudersi in quattro giorni con prima udienza a metà settembre, oppure un procedimento standard con prima udienza il 13 febbraio 2023? Queste le posizioni rispettivamente dei legali di Twitter e di Elon Musk, contrapposti nell’acquisizione (valore 44 miliardi), prima chiusa e poi ritirata, del social network, da parte di Elon Musk. E questo il grande quesito cui domani, alle 11, il giudice competente della Delaware Chancery Court sarà chiamato a dare risposta, valutando se dare il via a un processo rapido o uno standard.
La scorsa settimana Twitter aveva citato in giudizio Musk per aver violato l’accordo per l’acquisizione della piattaforma di social media, chiedendo al tribunale del Delaware di ordinare al patron di Tesla di completare la fusione al prezzo concordato di 54,20 dollari per azione. Twitter, nell’atto di citazione, aveva chiesto alla corte di accelerare il procedimento, citando i rischi derivanti dalla recessione economica e dall’essere tenuto in una sorta di limbo dall’acquirente. La società ha richiesto un processo entro la metà di settembre “per proteggere Twitter e i suoi azionisti dai rischi di mercato e dai danni operativi”.
Una disputa “fondamentale” per il social network
Per i legali di Musk, secondo quanto risulta dai documenti presentati alla Delaware Chancery Court, la corte dovrebbe invece respingere la “richiesta di Twitter” perché “ingiustificata”. Hanno detto no ad un processo “in corsia preferenziale”, che deve richiedere invece “una revisione forense e un’analisi di grandi quantità di dati”. Quei dati, in altre parole, che secondo Musk sono stati celati da Twitter al momento di chiudere l’acquisizione e che fanno riferimento alla base clienti del social network: piena di account spam e bot secondo Musk. Secondo il board di Twitter, il caso sulla transazione in bilico può essere concluso in un processo di quattro giorni a partire da settembre. Il miliardario chiede invece che il processo non inizi prima del 13 febbraio 2023. In riferimento a questa data, in realtà, il team di legali ha parlato perfino di “un programma estremamente rapido per un caso di questa portata”. Secondo gli avvocati di Musk, “l’improvvisa richiesta di velocità da parte di Twitter, dopo due mesi di trascinamento, è solo la sua ultima tattica per nascondere la verità sugli account spam”.
La disputa sugli account bot e spam “è fondamentale per il valore di Twitter – secondo i difensori -, ma è anche estremamente impegnativa in tema di fatti ed esperti, e richiede molto tempo”. A differenza di alcuni Stati, dove possono essere necessari anche diversi anni per portare un caso in giudizio, la Delaware Chancery Court si muove più rapidamente. I giudici, esperti di diritto commerciale, sono noti per l’analisi rapida e approfondita di complesse controversie di fusione e acquisizione (che di solito vengono portate in udienza entro sei o sette mesi dal deposito dell’atto di citazione).