CANALI 61-69

Frequenze, tappe forzate per liberare gli 800 Mhz

Il passaggio dello spettro dalle Tv alle telco per l’accensione del 4G non subirà slittamenti. Ma diverse emittenti locali rischiano lo spegnimento

Pubblicato il 13 Dic 2012

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Mancano 18 giorni alla data ultima di spegnimento degli impianti televisivi sui canali 61-69, riservati agli operatori telefonici per l’accensione dal primo gennaio del 2013 del segnale Lte sulle frequenze a 800 Mhz. La liberazione dei canali 61-69 nei tempi stabiliti dalla legge, entro il 31 dicembre, non dovrebbe essere un problema. La pensano così alcune fonti vicine alle tv locali, secondo cui la legge parla chiaro: semmai il problema riguarda i tempi stretti per trasferirsi sulle nuove frequenze, che provocheranno lo spegnimento delle trasmissioni per diverse emittenti. Anche fonti ministeriali confermano che l’iter procede secondo i programmi: lo spegnimento degli impianti da parte delle emittenti è cominciato oggi e terminerà la settimana prossima. Gli ispettori stanno facendo i controlli di rito.

Il lavoro del Dipartimento delle Comunicazioni prosegue serrato, dopo la pubblicazione ieri sul sito del ministero delle graduatorie previste dalla procedura di revisione del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Campania – aree transitate al digitale prima dell’anno 2011 – in attuazione della delibera Agcom 265/12/Cons.

Le graduatorie prevedono l’assegnazione di frequenze alternative per le emittenti che si sono piazzate nelle prime 18 posizioni, mentre per quelle escluse è previsto lo spegnimento degli impianti di trasmissione. In classifica ci sono anche diverse emittenti che trasmettono fra i canali 61-69, sulla banda a 800 Mhz, che dovranno passare entro il 31 dicembre agli operatori mobili Tim, Vodafone e Wind.

Potenziali intoppi nel processo di spegnimento del segnale tv, secondo fonti vicine alle emittenti locali, “potrebbero derivare dal fatto che il ministero è in fortissimo ritardo” sull’assegnazione delle frequenze compensative. Altri intoppi potrebbero derivare dalle graduatorie: gli esclusi potrebbero ricorrere a ricorsi e contenziosi. Le emittenti dovranno spegnere gli impanti entro la settimana prossima, e in poco tempo avviare l’iter del “must carry”, per accedere alle frequenze compensative. Alcune emittenti rischiano di restare spente nelle more dell’assegnazione delle freqeunze compensative e di certo gli esclusi non saranno contenti.

Ma eventuali ricorsi da parte delle emittenti escluse dalle graduatorie non dovrebbero incidere sul passaggio nei tempi delle frequenze destinate all’Lte, anche perché la legge prevede l’intervento della Polizia Postale e l’uso delle “tenaglie” in caso di mancato spegnimento degli impianti.

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