Momento “d’oro” per i big dei chip. Tre dei più importanti nomi del comparto – Samsung, STMicroelectronics e Qualcomm – hanno reso noti i risultati del trimestre. E la tendenza comune è ovunque al rialzo. Per il colosso sudcoreano si è trattato si un periodo record, con un incremento dell’utile operativo del 12%. Al raddoppio anche l’utile di St, i cui ricavi sono saliti del 28,3%. E aumento del 37% delle vendite per Qualcomm, nonostante – viene comunque puntualizzato – il “contesto macroeconomico difficile” e prospettive non del tutto rosee per il prossimo trimestre. Ma ecco il dettaglio.
Trimestre record per Samsung
Samsung registra un aumento del 12% dei profitti nel secondo trimestre 2022. La ragione è nella forte domanda di chip, che ha portato il principale produttore mondiale di smartphone a dichiarare un utile operativo per l’ultimo trimestre pari a 14,1 trilioni di won (10,8 miliardi di dollari), con un fatturato consolidato di 77,2 trilioni di won (59 miliardi di dollari).Ha aiutato Samsung anche il rafforzamento del dollaro Usa rispetto al won coreano, che ha significato un guadagno di 1,3 trilioni di won (1 miliardo di dollari) rispetto al trimestre precedente.
La società sudcoreana “si è concentrata sul soddisfare la solida domanda di server nell’ambito della strategia di vendita disciplinata per soddisfare la domanda del mercato, contribuendo a mantenere i prezzi di vendita medi”, si legge nel commento dell’azienda ai risultati trimestrali.”Per la seconda metà, si prevede che la domanda del mercato degli smartphone rimarrà simile su base annua o mostrerà una crescita a una cifra, con problemi geopolitici prolungati e incertezze economiche”, ha poi concluso il commento della società.
A giugno, Samsung è diventato il primo produttore al mondo di chip avanzati a 3 nanometri, nuovi modelli più piccoli, più potenti e più efficienti.
STMelectronics: risultati sopra le attese
STMicroelectronics ha chiuso il secondo trimestre con risultati superiori alle previsioni della società e degli analisti. Il gruppo dei semiconduttori ha riportato un utile netto di 867 milioni di dollari, 0,92 dollari per azione, in rialzo del 110,4% rispetto ai 412 milioni, 0,44 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso (+16,1% rispetto ai tre mesi precedenti). I ricavi sono cresciuti del 28,3% anno su anno (+8,2% su base trimestrale) a 3,837 miliardi di dollari, contro i 3,75 miliardi stimati dalla società a fine primo trimestre. Il margine lordo è aumentato a 47,4% (40,5% nello stesso periodo 2021 e 46,7% nel primo trimestre), contro previsioni del gruppo per il 46%.
Il consensus degli analisti era per profitti per 0,81 dollari per azione, con ricavi per 3,76 miliardi. L’utile lordo si è attestato a 1,819 miliardi di dollari (+50,2% su anno e +10% su trimestre), il reddito operativo è stato di 1,004 miliardi (+105,4% su anno) e il margine operativo del 26,25% (16,3% nello stesso periodo dell’anno scorso e 24,7% nel primo trimestre). Per quanto riguarda i ricavi, nel confronto anno su anno, la società ha riportato maggiori vendite nette per i gruppi di prodotto e tutti i sotto-gruppi (le vendite nette a Oem e Distribuzione sono progredite rispettivamente del 31,7% e del 22,2%).
“Ora guideremo la società in base a un piano di ricavi per il 2022 compreso tra 15,9 miliardi di dollari e 16,2 miliardi di dollari e margine lordo intorno al 47%”, ha detto l’amministratore delegato Jean-Marc Chery. Le stime per il terzo trimestre sono state fornite per la prima volta, mentre quelle per l’anno sono state riviste al rialzo: la previsione fornita a fine primo trimestre e confermata al Capital Markets Day di maggio era per ricavi tra 14,8 e 15,3 miliardi di dollari, con un margine lordo attorno al 46%. Al 2025-2027 la società ha l’ambizione di arrivare o superare i 20 miliardi di dollari di ricavi, con un margine lordo di circa il 50%.
Vendite in crescita per Qualcomm
Rispetto alle aspettative di consenso di Refinitiv, Qualcomm ha riportato un Eps di $2,96, rettificato, contro $ 2,87 previsto, in aumento del 53% anno su anno, oltre a entrate per 10,93 miliardi di dollari contro i 10,88 miliardi di dollari previsti, in crescita del 37% anno su anno. Il margine lordo è stato del 56% rispetto a una stima di consenso del 57,8%: un dato inferiore alle aspettative poiché i costi dei chip sono aumentati a causa di carenze e problemi con la produzione cinese. Il ceo di Qualcomm Cristiano Amon ha dichiarato che i risultati della società sono stati positivi nonostante si trovi in un “ambiente macroeconomico difficile”. Le vendite sono aumentate del 37% durante il trimestre.
La più grande linea di business di Qualcomm è la vendita di processori e modem per smartphone. Il business dei telefoni della società è cresciuto del 59% su base annua durante il trimestre a 6,15 miliardi di dollari, nonostante i segnali che le vendite di smartphone potrebbero già rallentare a causa di condizioni macroeconomiche come l’inflazione. Ma le previsioni di Qualcomm suggeriscono che la crescita delle vendite di telefoni dell’azienda possa rallentare durante il quarto trimestre fiscale, riflettendo che un calo della domanda di smartphone potrebbe colpire la sua attività principale sia in termini di entrate che di utili.
I chip automobilistici intanto sono cresciuti del 38% su base annua a 350 milioni di dollari, un massimo storico per Qualcomm. Il business IoT, che produce chip a bassa potenza per dispositivi connessi, è cresciuto del 31% a 1,83 miliardi di dollari. QTL, l’altra importante unità Qualcomm che comprende i costi di licenza relativi al 5G e ad altre tecnologie prodotte dall’azienda, ha registrato vendite di quasi 1,52 miliardi di dollari, con un aumento annuo del 2%. Non è cresciuto molto negli ultimi anni, ma rimane una delle principali fonti di profitto per il produttore di chip.