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E-book: Antitrust Ue, chiuso il caso Apple

Intesa raggiunta sul presunto “cartello” sul prezzo dei libri digitali. L’azienda di Cupertino e quattro editori concederanno ad Amazon & Co. di applicare sconti

Pubblicato il 13 Dic 2012

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Chiuso il caso aperto a dicembre 2011 dall’Antitrust dell’Unione europea contro Apple e quattro grandi editori internazionali per presunto cartello sui prezzi degli e-book. La Mela, insieme a Simon & Schuster (posseduta da Cbs), Harper Collins, Hachette Livre e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck (di proprietà di Macmillan), ha garantito il rispetto degli impegni già presi a settembre con la Ue, che dunque adesso diventano legalmente vincolanti. Il rispetto di questi impegni consentirà in pratica ai venditori al dettaglio di e-book come Amazon e Barnes & Noble di ridurre i prezzi o procedere a campagne di sconto con grande libertà, cosa finora sostanzialmente impedita dalle cinque aziende attraverso specifiche norme e clausole sui contratti.

Un quinto editore, Penguin, è ancora sotto indagine, ma la Commissione ha precisato che sono in corso colloqui con la casa editrice di proprietà del gruppo britannico Pearson.

In un comunicato la Commissione europea ha detto che le aziende “possono avere concertato di limitare la competizione dei prezzi al dettaglio per gli e-books nell’Area economica europea (Eea), in violazione delle regole antitrust dell’Ue”. In risposta a queste osservazioni, gli editori si sono offerti di “porre termine agli accordi attualmente vigenti ‘modello agenzia’ ed escludere certe clausole nei loro accordi per i prossimi cinque anni”.

“Modello agenzia”, introdotto da Steve Jobs, significa che le case editrici stabiliscono direttamente il prezzo finale dell’e-book sul quale il venditore ottiene il 30%, mentre i libri cartacei tradizionali vengono venduti a un prezzo all’ingrosso deciso dagli editori, circa la metà del prezzo di copertina, al quale si aggiunge il margine del venditore. Il metodo “modello agenzia” sarebbe stato adottato dalla Apple per impedire ad altri retailers come Amazon – che praticava una politica di prezzi molto aggressiva – di dominare il mercato attraverso forti sconti: il risultato però è stato quello di far diventare gli e-book più costosi, motivo per cui la Ue ha deciso di aprire un’inchiesta.

Adesso le cinque compagnie si sono impegnate con la Commissione europea a rescindere gli attuali contratti di agenzia e ad astenersi per cinque anni dall’inserimento della clausola “Most-favored-nation” (Mfn) sui prezzi. In base a questa clausola, che riguarda i contratti siglati “nei Paesi che hanno ottenuto le condizioni di vendita più vantaggiose”, i retailers possono applicare un prezzo di vendita più basso a un e-book rispetto un altro retailer, ma questo potrebbe avere ripercussioni negative sui venditori più piccoli.

Nella stipula dei nuovi contratti di agenzia con gli editori, i rivenditori saranno liberi di fissare il prezzo al dettaglio degli e-book per due anni. Gli sconti praticati dai retailers non devono però eccedere l’ammontare annuo delle commissioni che questi ricevono dagli editori.

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