Twitter respinge le affermazioni contenute nella controreplica depositata da Elon Musk al tribunale del Delaware, in vista del processo in programma per il 17 ottobre: nelle 163 pagine di documentazione, il patron di Tesla afferma di essere stato ingannato nel firmare l’accordo per l’acquisto della società di social media, dicendo che era “non plausibile e contrario alla realtà”.
“Secondo Musk, lui – il miliardario fondatore di più società, consigliato da banchieri e avvocati di Wall Street – è stato ingannato da Twitter facendogli firmare un accordo di fusione da 44 miliardi di dollari. Quella storia è poco plausibile e contraria ai fatti come sembra”, recita il commento rilasciato da Twitter.
Una resa dei conti sempre più aspra
Il documento depositato da Twitter è l’ultima puntata di quella che si sta preparando a diventare una resa dei conti legale sempre più aspra tra la persona più ricca del mondo e il gigante dei social media. Le due parti andranno a processo per risolvere infatti la diatriba scaturita dalla decisione di Musk di abbandonare il suo accordo per acquisire Twitter, a causa di quella che secondo lui è una “falsa rappresentazione degli account falsi sul sito”. La compagnia con sede a San Francisco sta invece cercando di costringere Musk a portare a termine l’accordo e lo accusa di sabotarlo perché non più utile ai suoi interessi.
Nelle controdeduzioni rese pubbliche giovedì, Musk accusa Twitter di intensificare gli sforzi per nascondere il numero reale dei suoi utenti, poiché il mercato è crollato. Twitter ribatte che Musk non ha “addotto uno straccio di prova” per queste accuse “prive di fatti”. Musk afferma inoltre che “le false dichiarazioni di Twitter sono molto più profonde della semplice fornitura di numeri errati” sul suo spam o sui falsi account: mentre “Twitter ha 238 milioni di ‘utenti attivi giornalieri monetizzabili’ – recita il documento -, gli utenti che effettivamente vedono annunci pubblicitari” sono circa 65 milioni in meno. Twitter sostiene invece che le sue affermazioni sugli utenti attivi giornalieri monetizzabili sono accurate.
Dall’offerta alla rinuncia
Musk si è offerto di acquistare Twitter per $ 54,20 per azione ad aprile, affermando di credere nel suo potenziale come piattaforma globale per la libertà di parola. Ma la questione si è inasprita poiché il prezzo delle azioni era in ritardo rispetto all’offerta pubblica di acquisto, quindi Musk ha iniziato a esprimere dubbi sul fatto che gli account bot e spam rappresentassero meno del 5% degli utenti. Ha perciò cercato di ritirarsi dalla proposta di accordo l’8 luglio senza pagare la commissione di rottura da 1 miliardo di dollari, citando l’incapacità di Twitter di fornire dettagli sugli account fake. Twitter lo ha citato in giudizio quattro giorni dopo.