Nessuna sospensiva sull’appalto da 2,8 miliardi per la realizzazione del Polo strategico nazionale aggiudicato alla cordata composta da Tim, Leonardo, Cdp e Sogei che l’hanno spuntata su Fastweb e Aruba, vincitrici nella prima tornata, dopo il rilancio sull’offerta per effetto dell’esercizio del diritto di prelazione.
Chiesto l’annullamento dell’appalto
È quanto ha deciso il Tar del Lazio con un’ordinanza datata 3 agosto (SCARICA QUI IL DOCUMENTO) che ha respinto dunque la richiesta delle due aziende e rimandato la partita al 5 ottobre, data in cui è fissata l’udienza di merito sulla richiesta di annullamento della gara. Fastweb e Aruba hanno presentato ricorso contro Tim -in qualità di mandataria della cordata – citando in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i ministeri della Difesa e dell’Economia, il ministro per l’Innovazione tecnologica e Difesa Servizi Spa.
Il Tar: “Infrastruttura strategica, prevale l’interesse nazionale”
Secondo il Tribunale amministrativo “il pregiudizio lamentato dalla parte ricorrente, dichiaratamente di natura patrimoniale, e quindi privo del connotato della irrisarcibilità e, dunque, dell’irreparabilità, si profila come recessivo rispetto all’interesse pubblico nella specie perseguito, vale a dire, il preminente interesse nazionale alla sollecita realizzazione dell’opera”, si legge nell’ordinanza in cui si puntualizza che si tratta di un’infrastruttura strategica “ulteriormente connotata da un forte interesse pubblico in quanto finanziata nell’ambito del Pnrr” e che a ciò si aggiunge “l’esigenza di rispettare il cronoprogramma fissato nello stesso Pnrr, che vede nel 31 dicembre 2022 il termine ultimo per la realizzazione dell’opera”. Da qui la decisione di non concedere la sospensiva prima dell’udienza di merito, fissata al 5 ottobre.