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Alberto Tripi: “Senza innovazione si ferma il Paese”

Il presidente di Almaviva: “Servono nuovi progetti di largo respiro in grado di spingere il mercato. Ma confido nella capacità imprenditoriale italiana”

Pubblicato il 17 Dic 2012

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“Senza innovazione si ferma il Paese”. Non ha dubbi Alberto Tripi, presidente del Gruppo Almaviva intervistato sul magazine “La Rivista” di Euler Hermes Italia, l’azienda leader nell’assicurazione dei crediti controllata da Allianz Group.

“L’attività dei servizi tecnologici e dell’Ict – dichiara Tripi nell’intervista – non segue gli andamenti economici di un Paese, ma arriva, rispetto a questi, in ritardo o in anticipo. Nel caso italiano, ad esempio, molti grandi progetti e i relativi investimenti erano già stati lanciati quando è arrivata la crisi e la loro realizzazione è andata avanti anche in questi anni. Adesso, terminati quei progetti di largo respiro senza che siano stati sostituiti da nuove iniziative su scala nazionale, cominciamo ad avvertire il rallentamento del mercato”.

“In giro per il mondo – prosegue il presidente di Almaviva – ci sono mercati eccezionali come il Brasile che ricordano l’Italia degli anni ‘60, quando io cominciai a lavorare. Si respira una voglia di fare, di collaborare che va oltre la collaborazione sterile. Oggi in Brasile pubblico e privato, banche e imprenditori, lavorano insieme per lo sviluppo di tutti”.

“Detto questo – conclude l’imprenditore – sono convinto che la capacità imprenditoriale italiana sia tale da imporre un esercizio di ottimismo nei confronti del futuro. Molto spesso si fa l’errore di considerare innovazione solo quello che avviene in laboratorio, ma non è così. Anche un prodotto mai visto sul mercato è un’innovazione; anche una campagna di marketing aggressiva e vincente è un’innovazione. Tutto questo non rientra nelle statistiche che vengono stilate sugli investimenti in ricerca e sviluppo, ma ne rappresenta una componente importante”.

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