IL PROGETTO

Agricoltura 4.0, Spartan Tech firma la blockchain green per tracciare le filiere

Il progetto a impatto zero Track4Trust è pensato per garantire la migliore qualità organolettica dei prodotti. Il ceo Paul Renda: “Vogliamo portare l’innovazione non solo ai grandi operatori ma anche a chi rischia di essere lasciato indietro”

Pubblicato il 17 Ago 2022

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Tracciare interamente la filiera agroalimentare, utilizzando soluzioni che mettano in primo piano la sostenibilità, contribuendo in questo modo a garantire la migliore qualità organolettica possibile dei prodotti e valorizzando i piccoli produttori. Sono i principali obiettivi del progetto Track4Trust, lanciato dalla startup milanese Spartan Tech, specializzata nello sviluppo di soluzioni blockchain ad alta efficienza e caratterizzata dall’attenzione allo sviluppo di soluzioni ad alto impatto sociale ed ambientale, all’insegna della facilità d’uso e dei costi accessibili.

“Lavoriamo da tempo – spiega Paul Renda, ceo di Spartan Tech – per portare l’innovazione e le opportunità che ha con sé non solo ai grandi operatori e alle imprese più strutturate ma anche a realtà minori che altrimenti rischiano di essere lasciate indietro dall’evoluzione tecnologica. Oltre all’Italia stiamo portando questo approccio anche in diverse aree del mondo. In Kenia ad esempio è partito un progetto per la tracciabilità di filiera della frutta secca portata ad un livello di analiticità e trasparenza estremo. Tutti i passaggi, dalla semina al consumatore vengono tracciati, monitorati ed analizzati al fine di capire, grazie al machine learning e ai nostri analisti, quali sono le metodologie di produzione che permettono di avere il miglior prodotto possibile e, in parallelo, quali scelte di processo consentono di portare maggior beneficio ai consumatori in termine di qualità della vita”.

“Il progetto – prosegue Renda – si basa sulla valorizzazione dei piccoli produttori, a cui raramente riescono ad arrivare queste informazioni, dando loro la possibilità di comprendere quali sono i prodotti che devono coltivare e comprendendo cosa il mercato è realmente interessato ad avere. In una filiera così lunga sono informazioni a cui i piccoli produttori oggi non hanno accesso. Con lo stesso format – aggiunge – abbiamo partecipato a una gara internazionale molto complessa che punta a tracciare i prodotti di oltre trenta mila piccoli produttori africani di caffè. Soggetti che subiscono le dinamiche di mercato e che con questo progetto potranno ricavare una parte del valore aggiunto. Valore aggiunto normalmente trattenuto dai trader e da altri soggetti che, specie in questo momento, speculano nella filiera sulla provenienza delle materie prima”.

Il progetto, spiega Spartan Tech in una nota, prevede l’aggregazione dei dati di produzione e l’elaborazione di informazioni al fine di offrire alle cooperative di cui fanno parte preziosi suggerimenti relative al prodotto, al processo di lavorazione, fino ad arrivare alle oscillazioni nelle richieste da parte di buyer internazionali.

“L’obiettivo è anche qui di portare maggior valore aggiunto nelle produzioni,  allineare le produzioni da un lato a prodotti con migliori caratteristiche organolettiche e dall’altro alle esigenze del mercato – conclude Renda – Oggi le esigenze sono dettate dai trader che determinano quale prodotto ha senso o meno portare sul mercato. Riteniamo che ciò abbia dato vita a speculazioni e a sistemi che penalizzano sia i consumatori che i piccoli produttori. Stiamo lavorando per portare un vantaggio in termini di trasparenza, riequilibrio e, non ultimo, promozione della sostenibilità. E maggiore sostenibilità nella distribuzione del valore metterà in condizione i coltivatori di reinvestire portando beneficio nella qualità delle produzioni e nello sviluppo del proprio territorio”.

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