Nel tentativo di uscire dall’accordo da 44 miliardi siglato con Twitter senza dover pagare alcuna penale Elon Musk ora sta provando a recuperare informazioni sugli account bot e sullo spam presenti all’interno del social network da alcune società di digital advertising. A dirlo è Reuters, parlando di un documento depositato ieri presso il tribunale del Delaware, dove ha sede il processo tra il magnate e la piattaforma di microblogging.
Le richieste di Musk a Ias e DoubleVerify
Gli avvocati di Musk hanno citato in giudizio sia Integral Ad Science (Ias) sia DoubleVerify per qualsiasi documento o comunicazione sul loro coinvolgimento nella revisione degli account o nella partecipazione a eventuali controlli della base di utenti di Twitter.
Ias e DoubleVerify, entrambi con sede a New York, utilizzano la tecnologia digitale per verificare in modo indipendente che gli annunci online siano visualizzati da persone reali. Gli inserzionisti utilizzano i servizi per assicurarsi che gli annunci per i quali pagano siano visti da potenziali clienti e non da robot automatizzati.
Secondo Musk gli utenti attivi giornalieri monetizzabili di Twitter sono 65 milioni in meno rispetto a quanto pubblicizzato dalla società, mentre Twitter continua a sostenere che la metrica utilizzata per condividere le informazioni con il patron di Tesla misura gli utenti che accedono alla piattaforma tramite il sito Web o app in grado di pubblicare annunci o utilizzare prodotti a pagamento come abbonamenti.
In risposta a un tweet di un utente che ha messo in dubbio come Twitter controlli il suo servizio Musk ha scritto: “Queste sono le domande a cui Twitter sta facendo tutto il possibile per evitare di rispondere…”