Un mini drone, ed allo stesso tempo un selfie stick: è la flying camera Pixy, lanciata sul mercato statunitense (in Europa solo in Francia) lo scorso aprile ad un costo di 229 dollari, che potrebbe però non vedere mai la luce in Italia. Secondo quanto rivelato dal Wall street journal, l’amministratore delegato di Snap, Evan Spiegel, avrebbe comunicato al suo staff l’intenzione di non proseguire nello sviluppo dei modelli di Pixy, anche se continueranno ad essere venduti i modelli già messi in commercio, acquistabili dal sito ufficiale.
Una decisione che arriva dopo anni in cui Snapchat si è concentrata sullo sviluppo di hardware, soprattutto a partire dal lancio degli occhiali Spectacles, dotati di videocamera per registrare brevi video, la cui prima versione nel 2017 non era stata particolarmente fortunata, causando perdite per circa 40 milioni di dollari.
La crisi di Snapchat
Una crisi che è continuata, se è vero che quest’anno le azioni di Snap hanno perso quasi tre quarti del loro valore, per via del calo della domanda, la congiuntura economica e i cambiamenti nelle impostazioni di privacy apportati a Apple nel 2021. Nel bilancio del secondo quadrimestre del 2022, Snap si è detta “insoddisfatta per i risultati che stiamo ottenendo, a prescindere dall’attuale situazione”, annunciando dei piani per rallentare il processo di reclutamento e l’aumento dei costi operativi.
Snap Pixy è un piccolo drone con fotocamera, realizzato in un corpo di colore giallo e con un formato tascabile, per essere facilmente trasportabile ovunque si vada. E’ sufficiente toccare un pulsante sul corpo del drone per attivarlo, e per farlo volare in quattro percorsi di volo preimpostati, in base a cui può fluttuare, orbitare e seguire l’utente, senza un controller o alcuna configurazione. Alla fine del volo, atterra in autonomia sul palmo della propria mano.