COMPETENZE

Cybersecurity, a Lucca il primo dottorato nazionale: 38 borse di studio

Fino al prossimo 3 ottobre sarà possibile presentare le candidature al percorso di alta formazione cofinanziato da Scuola Imt, Miur, 24 centri di ricerca nazionali e 10 aziende

Pubblicato il 24 Ago 2022

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Sono aperte le iscrizioni per il primo dottorato nazionale in cybersicurezza. Fino al prossimo 3 ottobre i titolari di una laurea magistrale, conseguita in Italia o titoli equipollenti all’estero, potranno candidarsi per 38 borse di studio cofinanziate dalla Scuola Imt Alti Studi di Lucca, dal Ministero dell’università e della ricerca, da 24 università e centri di ricerca nazionali e 10 aziende. L’obiettivo è conseguire un titolo altamente formativo nel campo della sicurezza informatica, che abbia come orizzonte tutti gli aspetti di questa realtà sempre più centrale nella quotidianità di aziende, privati e pubblico.

C0me sarà strutturato

Realizzato dalla Scuola Imt, in collaborazione con il Laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), il dottorato si articola in quattro diversi curriculum: Foundational Aspects in Cybersecurity; Software, System, and Infrastructure Security; Data Governance and Protection; Human, Economic, and Legal Aspects in Cybersecurity. Tutte le attività formative sono tenute in lingua inglese e il dottorato è aperto a laureati italiani e stranieri con diverse competenze; tra i requisiti di ammissione non vi è il possesso di lauree specifiche.

Il dottorato nazionale che, con apposita convenzione, beneficerà della collaborazione dell’Agenzia di Cybersicurezza Nazionale (Acn), è coordinato dal professor Rocco De Nicola, Rettore della Scuola Imt, vice direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI e direttore del Centro di Competenza su Cybersecurity della Regione Toscana (C3t). Lo stesso De Nicola, insieme al direttore del Laboratorio nazionale, Paolo Prinetto, e al direttore dell’Acn, Roberto Baldoni, ha curato il libro bianco “Il futuro della cybersecurity in Italia: ambiti progettuali strategici” nel quale, già quattro anni fa, si delineavano le strategie per rendere l’Italia più resistente alle sfide del mondo cibernetico.

Lavoriamo alla costruzione di un dottorato nazionale in cybersicurezza da più di quattro anni – ha commentato De Nicola – i tanti attacchi informatici a servizi essenziali, la presa di coscienza della carenza di esperti e i fondi Pnrr ne hanno reso possibile l’attivazione. Abbiamo davanti a noi grandi sfide: non sarà semplice coniugare le esigenze delle Università partner, delle aziende e dei dottorandi, ma siamo sicuri che con l’impegno di tutti riusciremo a formare una nuova generazione di professionisti ad altissima preparazione e in grado di sviluppare infrastrutture digitali sicure e affidabili per rispondere ad attacchi informatici sempre più raffinati”.

L’attivazione del dottorato nazionale in cybersicurezza spiccatamente multi e inter-disciplinare è, da un lato, la realizzazione di un vecchio sogno che coltiviamo da anni e, dall’altro, una incredibile opportunità che offriamo al Sistema Paese di avere, nel breve e medio periodo, una classe di dottori di ricerca in grado di affrontare, in modo olistico, le sfide sempre crescenti che via via ci troveremo davanti”, ha commentato Prinetto.

Gli atenei partecipanti

Gli enti partecipanti al dottorato nazionale sono: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Gran Sasso Science Institute, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Università degli Studi del Sannio, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Siena, Università della Calabria, Università di Pisa, Università di Udine, Università Politecnica delle Marche, Università di Genova, Università degli Studi di Trento, Politecnico di Bari, Università di Bologna, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

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