L'INTERVENTO

Cloud, Giorgetti: “Rivendicare la sovranità tecnologica”

Il ministro dello Sviluppo economico: “Dobbiamo evitare gli errori del passato e pensare a chi avrà il controllo delle infrastrutture digitali chiave”. E sull’autonomia energetica: “Neutralità cruciale per evitare dipendenza da altri Paesi”

Pubblicato il 26 Ago 2022

Giorgetti

L’Italia deve rivendicare la sovranità tecnologica. Al Meeting di Rimini, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, torna ad evidenziare la strategicità del cloud e la necessità di controllarlo. “Dobbiamo evitare di commettere gli errori del passato – ha evidenziato Giorgetti – Quando parliamo di digitale, dobbiamo pensare a chi avrà il controllo del cloud, perché bisogna rivendicare la sovranità quando questa si può esercitare”.

“Le scelte che faremo oggi – ha avvertito – ci diranno nei prossimi decenni quale sarà la nostra autonomia e indipendenza”.

Indipendenza energetica e neutralità tecnologica

E la tecnologia può essere un alleato cruciale per raggiungere l’autonomia energetica. A patto che si rispetti il principio di neutralità tecnologica.

“E’ necessario condividere il principio di neutralità tecnologica altrimenti potremmo ritrovarci tra 10 o 20 anni a dover dire di essere dipendenti dalla Cina”, ha spiegato Giorgetti citando la combinazione irrinunciabile tra “la transizione energetica” e “la rivoluzione digitale”.

“Quando parliamo di transizione energetica non possiamo ignorare che gran parte delle materie prime – ha detto Giorgetti ricordando la dipendenza energetica dalla Russia – arriva da un Paese che avrà il controllo di queste materie prime. Se andiamo avanti a occhi bendati in un’unica direzione, senza condividere il principio della neutralità tecnologica, tra 10 o 20 anni qualcuno si sveglierà e dirà che siamo dipendenti dalla Cina e se questa deciderà di non fornire determinate materie prime non potremo fare” per esempio il fotovoltaico oppure l’idrogeno e altro. Allo stesso modo Giorgetti guarda al digitale: “Quando parliamo di rivoluzione digitale – osserva – dobbiamo pensare anche a chi avrà il controllo del cloud. Le scelte che faremo oggi diranno, nel futuro, della nostra indipendenza e autonomia”.

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