LA CLASS ACTION

Privacy, Facebook: nuovo patteggiamento sul caso Cambridge Analytica

Numerose le azioni legali intentate dai consumatori negli Stati Uniti (e non solo). Secondo indiscrezioni sarebbe stato trovato l’accordo su quella in corso a San Francisco. Non sono stati resi noti i termini finanziari: 60 giorni per chiudere la partita

Pubblicato il 29 Ago 2022

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Facebook avrebbe trovato un accordo per risarcire i consumatori protagonisti della class action avviata presso il Tribunale di San Francisco e legata al caso Cambridge Analytica. È quanto si apprende da fonti stampa che hanno visionato i documenti della causa presso il tribunale federale di San Francisco.

I termini finanziari non sono stati resi noti nel documento di venerdì, ma a quanto si apprende è stato chiesto al giudice di sospendere la class action per 60 giorni, tempo “tecnico” necessario per finalizzare un accordo formale fra gli avvocati dei querelanti e di Facebook.

Il caso Cambridge Analytica

L’azione legale, risalente a quattro anni fa, è stata intentata contro Facebook per violazione delle leggi sulla privacy a seguito della condivisione di dati personali degli utenti con terze parti, a partire da Cambridge Analytica, società ora scomparsa.

Facebook ha dichiarato che le sue pratiche in materia di privacy sono coerenti con le sue informazioni e “non supportano alcuna rivendicazione legale”.

Facebook e i suoi avvocati di Gibson, Dunn & Crutcher non hanno risposto immediatamente a una richiesta di ulteriori dettagli sull’accordo. Dei due studi legali che rappresentano i querelanti, Keller Rohrback non ha commentato, mentre Bleichmar Fonti & Auld ha rifiutato di commentare.

Lo scorso febbraio il social ha chiuso una della più grosse cause accettando di risarcire i consumatori per 90 milioni di dollari. Facebook ha ricevuto diverse denunce per questioni relative alla privacy.

La multa dal 5 miliardi

Nel luglio del 2019 la Federal trade commission ha inferto una multa di 5 miliardi di dollari come parte del patteggiamento con il social in una causa relativa alle mancate tutele dei dati personali che ha permesso l’appropriazione di informazioni sugli utenti del social da parte di Cambridge Analytica.

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