A quota 1,9 milioni gli italiani iscritti al nuovo Registro delle opposizioni. Ma per il 57,5% le telefonate indesiderate sono solo diminuite, per il 37,2% sono scomparse, per il 5,3% invece non è cambiato nulla. Emerge dalla survey effettuata dall’Unione Nazionale Consumatori secondo cui le cifre sono “un segno tangibile del fatto che gli italiani sono arcistufi delle telefonate moleste – annota Massimiliano Dona, presidente dell’Unc -. Peccato che con l’iscrizione al Registro le chiamate, come temevamo, non siano del tutto cessate, specie da parte dei call center esteri e abusivi”. Per questo l’Unc chiede “indennizzi automatici” per i consumatori che ricevono telefonate moleste nonostante l’iscrizione al Registro delle opposizioni. “Solo così – spiega Dona – ci sarà un incentivo a segnalare i call center irrispettosi delle regole”.
Bloccato un terzo delle chiamate indesiderate
Solo il 24% dei partecipanti all’indagine non si è ancora iscritto al nuovo Rpo, pur essendo possibile l’iscrizione solo da un mese, dal 27 luglio, quando molti italiani erano già in vacanza. Tra gli iscritti al Registro, per il 57,5% le telefonate indesiderate sono diminuite, per il 37,2% sono scomparse, per il 5,3% invece non è cambiato nulla.
“Un miglioramento c’è stato per il 94,7% degli iscritti al Registro – sottolinea l’Unc -, ma il pieno successo, atteso invero dalla stragrande maggioranza degli italiani, ossia la cessazione delle chiamate, riguarda solo una minoranza dei cittadini registrati, poco più di un terzo, il 37,2%. Nella maggior parte dei casi, il 57,5%, il fastidio si è solo attenuato”.
La strada è giusta dunque, dice l’Unione nazionale dei consumatori, “ma considerato che le leggi dello Stato andrebbero rispettate da tutti e che sono previste sanzioni in caso di violazioni, non c’è da essere soddisfatti”. Un sistema di indennizzi secondo l’associazione costituirebbe “un incentivo a segnalare i call center irrispettosi delle regole. Invitiamo, comunque, i consumatori a segnalare ogni violazione al Garante della Privacy” conclude Dona.
Come funziona il Registro delle opposizioni
E’ attivo dal 27 luglio il nuovo Registro pubblico delle opposizioni che estende ai numeri di telefono cellulare la “protezione” già prevista per il telefono fisso e l’indirizzo postale – annullando così i consensi all’utilizzo dei dati da parte degli operatori, i quali saranno obbligati a consultare periodicamente il registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria.
Le novità sono state introdotte con i decreti attuativi della riforma approvata, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, dal Consiglio dei ministri dello scorso gennaio, mentre il cosiddetto decreto tariffe è stato firmato lo scorso venerdì e inviato alla Corte dei conti per la registrazione.
Si tratta di un servizio pubblico e gratuito per tutti i cittadini che una volta iscritti negli elenchi del registro non potranno più essere contattati dall’operatore di telemarketing, a meno che quest’ultimo non abbia ottenuto specifico consenso all’utilizzo dei dati successivamente alla data di iscrizione oppure nell’ambito di un contratto in essere o cessato da non più di trenta giorni.
Come ci si iscrive
L’utente può iscrivere qualsiasi numero di telefono (fisso e mobile) nel nuovo Registro delle Opposizioni. Lo potrà fare gratis sul sito, via mail, al telefono o via fax. Ci si può iscrivere al Registro pubblico delle Opposizioni chiamando il numero verde 800 265 265 e seguendo la procedura in automatico, con la dettatura di alcuni dati personali come il codice fiscale o la partita Iva.
In alternativa c’è anche la possibilità di fare tutto via raccomandata all’indirizzo del Gestore; via fax al 06.54224822; per e-mail: abbonati.rpo@fub.it compilando il modulo elettronico disponibile nella apposita “area abbonato” sul sito: www.registrodelleopposizioni.it.
Le chiamate degli operatori di telemarketing saranno bloccate entro 15 giorni dalla richiesta.