LA LETTERA

Banda ultralarga, Uncem scrive a Musk: “Guardi alle nostre piccole comunità”

A firma del presidente Marco Bussone la missiva inviata al numero uno di Space X: “Pronti ad accogliere e sperimentare i suoi progetti nei nostri territori”

Pubblicato il 31 Ago 2022

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Uncem scrive a Elon Musk. In una lettera l’associazione invita il patron di Tesla e SpaceX a guardare alle piccole comunità montane italiane. “Lei ha fatto dell’innovazione la sua ragione di vita – scrive il Marco Bussone, presidente dell’Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani – In qualche modo vale anche per noi, non senza però una crescita umanistica e una inclusione delle comunità. Lavoriamo su questi fronti con il Governo e il Parlamento italiano, affinché – come scrive Papa Francesco – nessuno resti indietro. Nessuno si salva da solo. Dunque non siamo a chiederle progetti o prodotti”.

“Il diritto alla connettività per tutti si unisce ad altri importanti e fondamentali diritti, in particolare al cibo e all’acqua”, si legge nella lettera di Uncem che propone a Musk “di guardare ai territori montani dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, quali luoghi vivi, produttivi, generativi, che hanno bisogno di investimenti pubblici e sinergie con imprese che investano per superare sperequazioni. Internet è il primo passo. Internet per tutti, connessioni per tutti, infrastrutture per tutti. Accesso alle risorse naturali senza usurparle e danneggiarle, valorizzandole quale bene collettivo a beneficio di tutti”.

“Lei, Mr. Musk, costruisce le auto elettriche più belle e avanzate del pianeta. Ha differenziato le sue attività economiche spingendo sull’innovazione, anche oltre l’immaginabile, oltre la Terra – prosgue Bussone – Noi vogliamo lavorare per dare diritti chiari e duraturi a tutti, indipendentemente da dove vivono. Le Montagne del mondo sono in molti stati come deserti, aridi e abbandonate. In Italia abbiamo sistemi avanzati di impegno istituzionale che contrastano abbandono e spopolamento, che proseguono. I cambiamenti climatici ci vedano insieme anche a lei ad affrontarli”.

“Non vogliamo fare dei paesi montani italiani luoghi da colonizzare o nei quali investire spazzando via storia e cultura. E neanche vogliamo mettere i territori sotto campane di vetro. Guardiamo a quanto lei costruisce, alle sue idee, con attenzione e anche con la voglia di sperimentare alcune innovazioni, alcuni progetti delle sue aziende nei nostri territori delle Alpi e degli Appennini, nel Paese più bello del mondo che lei ben conosce. La accoglieremo volentieri in un paese delle Alpi e degli Appennini, per provare quei satelliti che danno internet a tutti, lavorando ad esempio con operatori italiani delle telecomunicazioni”, conclude la lettera che si chiude con l’invito “in un Comune della Montagna italiana”.

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