Gli iscritti a Facebook dovranno pagare 100 dollari per inviare un messaggio direttamente al suo fondatore e Chief executive Mark Zuckerberg e ad altri top-manager del social network.
Come ha spiegato un portavoce del colosso californiano, la sperimentazione, attualmente in corso solo negli Usa, punta a verificare se, introducendo un “segnale finanziario”, si riesce a migliorare la formula per la “consegna di messaggi rilevanti e utili” nella caselle postali interne. In pratica è un modo per bloccare lo spam e, allo stesso tempo, incrementare le entrate del network.
La nuova modalità era già stata introdotta a partire da dicembre, ma inizialmente si chiedeva solo un dollaro a messaggio. Invece adesso gli utenti americani che non hanno Zuckerberg o altri vip dell’azienda come amici su Facebook ma vogliono ugualmente comunicare con lui si vedono apparire una finestra su Fb in cui vengono proposte due opzioni: inviare un messaggio alla sua casella di posta interna al costo, appunto, di 100 dollari; oppure mandarlo a un altro “folder”, che in realtà viene consultato molto raramente e serve essenzialmente come luogo ideale dove far confluire lo spam.
Far pagare per i messaggi è l’ultima di una serie di iniziative messe in atto da Facebook, soprattutto negli ultimi mesi, per cercare di sfruttare al meglio e ricavare maggiori introiti dal suo bacino di un miliardo di utenti. Obiettivo divenuto non più eludibile dopo il debutto in Borsa del gigante americano, inizialmente piuttosto deludente. Maggiore ottimismo si è diffuso tra gli investitori a ottobre quando, dall’ultima trimestrale, è emerso un aumento delle entrate grazie al comparto dell’advertising su mobile.