Per la prima volta Pyongyang e altre zone della Corea del Nord appaiono in dettaglio su Google Maps. A meno di tre settimane dalla visita del presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, nel Paese asiatico guidato dal dittatore Kim Jong Un, è possibile consultare una mappa dettagliata della capitale, con tanto di case, ospedali e scuole. Fuori dalla metropoli i particolari sono meno definiti, ma si vedono una serie di città e poi alcune aree grigie che, attraverso lo zoom, vengono identificate come i famigerati campi di rieducazione.
Finora erano quasi nulle le informazioni su Google Maps relative alla Corea del Nord, separata dalla Corea del Sud dal conflitto del 1950-53 per il quale non è mai stato firmato ufficialmente un trattato di pace. I dati pubblicati in questi giorni provengono da Map Maker, uno strumento di BigG attraverso il quale chiunque può contribuire a fornire informazioni sui luoghi geografici utilizzando immagini satellitari o conoscenze locali. “È da qualche anno che va avanti l’impegno su Map Maker e ora la nuova mappa della Corea del Nord è pronta e disponibile su Google” ha detto Jayanth Mysore, senior product manager di Google Map Maker. In realtà in questo caso le informazioni sono arrivate quasi tutte dalle immagini satellitari e non dai comuni cittadini, che peraltro non hanno accesso a Internet. Anche un ampio numero di sudcoreani, ha specificato Google, ha contribuito alla mappatura: molti di loro, infatti, vivevano nel Nord prima della guerra e hanno ancora familiari e parenti in quella parte della penisola coreana. Tra i contributor anche un australiano che ha viaggiato nel Paese.
A cercare di rompere per la prima volta l’isolamento digitale della Corea del Nord è stato Schmidt, con il viaggio fatto all’inizio di gennaio e definito una “missione umanitaria privata”, anche perché il governo Usa mantiene rapporti conflittuali con la dittatura asiatica. Rientrato in patria, il top manager di Mountain View ha ribadito che la Corea del Nord “deve permettere alle persone di usare Internet o rimarrà indietro”. Su una popolazione di circa 25 milioni di persone, infatti, solo 4.000 possono navigare in rete (in pratica i membri della classe dirigente). La maggior parte dei nordcoreani usa un sistema di Intranet, ma non ha accesso al World Wide Web e, in ogni caso, la rete è sottoposta a controlli e censure.