È operativo nelle Marche il primo servizio al pubblico erogato da una infrastruttura cloud che consente ai cittadini di accedere, attraverso un unico portale, ai referti dei laboratori di analisi della Regione da web, smartphone Android o smart-TV.
Voluto dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il nuovo servizio, sviluppato nell’ambito del progetto MCloud, si avvale di un’infrastruttura cloud ospitata nel data center regionale e quindi fruibile da tutti gli enti della sanità e della pubblica amministrazione locale interconnessi. Il progetto è frutto della collaborazione fra Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) e Regione Marche, avviata alcuni mesi fa con la firma di una convenzione fra i due enti, e del lavoro sinergico con Università di Camerino e Università Politecnica di Ancona.
“MCloud – spiega Spacca – è un progetto ambizioso e di grande visione futura a supporto delle nostre smart communities. Cogliendo la grande opportunità offerta dalla nuvola e dalle moderne tecnologie di computing, la Regione punta, con questa strategia, a potenziare e sviluppare moderne infrastrutture con servizi digitali innovativi, consentendo a istituzioni pubbliche, cittadini e imprese di aumentare l’efficienza, sviluppare nuovi prodotti, incrementare la crescita della produttività, diffondere l’uso di competenze avanzate in ICT-Information Communication Technology, favorire lo scambio di informazioni, per una crescita complessiva di competitività della nostra regione”.
“La partecipazione dell’Infn al progetto ‘Marche Cloud’ si fonda sull’esperienza acquisita negli ultimi dieci anni attraverso la realizzazione della griglia computazionale europea – ha spiegato Mauro Morandin, direttore del Cnaf-Infn (il Centro per l’informatica dell’Infn) – a cui l’istituto italiano ha contribuito in modo determinante in collaborazione con il Cern di Ginevra. Si tratta di un primo risultato significativo dell’attuale impegno strategico dell’Infn per il trasferimento tecnologico in campo informatico a favore della pubblica amministrazione italiana, che si è concretizzato con la partecipazione a varie iniziative in ambito nazionale e regionale. L’infrastruttura di cloud computing disponibile è un’installazione pilota che l’Infn, nell’ambito di programmi di trasferimento tecnologico verso altri enti pubblici e sfruttando le proprie competenze pluriennali nel campo dell’informatica distribuita, ha studiato e realizzato”.
Il presidente Spacca ha poi sottolineato come un’iniziativa del genere consenta “in prospettiva un abbattimento dei costi” e metta “a disposizione di imprese e pubbliche amministrazioni locali un ambiente aperto sul quale possono essere progressivamente integrati servizi innovativi e ad ampio spettro”.
Attraverso questa e simili iniziative, ha continuato, si aprono poi ulteriori prospettive come la possibilità di accesso aperto ai dati che risiedono nei vari database delle pubbliche amministrazioni locali e il loro riutilizzo, l’integrazione di servizi a disposizione del cittadino in “piazze di mercato” virtuali e la possibilità di poter disporre di piattaforme che permettono sia ad aziende sia ad istituzioni pubbliche, come le scuole, di sviluppare rapidamente infrastrutture, applicazioni e servizi aperti e portabili.
E intanto anche il Veneto si attiva sul fronte della sanità online. Parte l’1 febbraio prossimo la campagna informativa della Regione Veneto che mira ad estendere e potenziare il servizio di scarico dei referti via internet da parte dei cittadini. 160 autobus transiteranno per un mese, fino all’1 marzo prossimo, nei territori di Adria, Arzignano, Chioggia, Feltre, Legnago, Mirano, Monselice, San Dona’ di Piave, Thiene e Verona per portare un messaggio utile a tutti i veneti: ‘Il referto? E’ online sul sito della tua azienda sanitaria ed ospedaliera’.
Si tratta di una campagna informativa promossa dalla Regione Veneto realizzata dal Consorzio Arsena’l.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, in collaborazione con l’Azienda Ulss 9 Treviso nell’ambito del progetto Veneto Escape.