IL PIANO

Sovranità digitale, assist di Ovhcloud alla strategia Ue

Il provider francese battezza a Strasburgo il nuovo data center iper-resiliente e sostenibile. Il ministro all’Economia, Le Maire: “Passo fondamentale per il controllo sui dati”. Il ceo Paulin: “Difendiamo i valori europei di un cloud aperto”

Pubblicato il 12 Set 2022

cloud3

Da un paio di anni a questa parte la ricerca di una propria sovranità digitale e tecnologica è diventata uno degli obiettivi chiave dell’Unione europea. Un concetto che racchiude dentro di sé sia meccanismi di protezione dell’ecosistema digitale europeo sia politiche per incentivarne l’innovazione. Da un lato, infatti, la crescente influenza economica e sociale delle aziende tecnologiche americane richiede nuove regole per assicurare ai cittadini del Vecchio Continente il controllo sui loro dati personali e favorire la partecipazione delle aziende europee ai mercati digitali. Dall’altro, l’Ue punta a stabilire modelli di regolamentazione della transizione digitale che, affermandosi come standard di riferimento, possano promuovere i valori, le tecnologie e gli interessi europei nel mondo.

In questo contesto va letta la strategie di espansione di OvhCloud che ha inaugurato oggi un nuovo datacenter a Strasburgo: SBG5 si inserisce il piano strategico, che prevede l’apertura di 15 siti entro il 2024, per fornire ai propri clienti soluzioni IaaS e PaaS innovative in un contesto affidabile e sostenibile. La strategia consentirà al Gruppo di ampliare i siti esistenti, espandersi in nuove aree geografiche e affrontare nuovi casi d’uso attraverso un modello iper-resiliente e sostenibile. Ma anche offrire un assist importante per il raggiungimento degli obiettivi di sovranità digitale, dato che l’azienda è di fatto l’unico provider cloud europeo in grado di competere con i colossi a stelle e strisce.

“L’apertura di questo nuovo datacenter, con consumi energetici ridotti, segna un passo fondamentale nello sviluppo di Ovhcloud. In questo modo, l’azienda si posiziona al centro della sovranità digitale francese ed europea, che il Governo sta contribuendo a costruire dal 2017 – commentano infatti il Ministro dell’Economia francese,  Bruno Le Maire, e quello delegato alla Transizione Digitale, Jean-Noël Barrot – Ciò dimostra la resilienza e l’innovazione dell’ecosistema cloud francese e rafforza la scelta della Francia di mantenere il pieno controllo sui propri dati”.

“In un mercato in piena espansione, Ovhcloud si distingue per la propria capacità di fornire soluzioni innovative con il miglior rapporto prezzo-prestazioni, rispettando al contempo i più elevati standard di sicurezza e implementando un modello che rispetta il nostro impegno ambientale – fa eco Michel Paulin, ceo di Ovhcloud – L’apertura dell’SBG5 è un emblema forte di questa strategia industriale, che ci permette di difendere i valori europei di un cloud aperto, affidabile e sostenibile, e ciò vale per i nostri clienti in tutto il mondo. Il nostro radicamento locale e i nostri costanti investimenti nei territori ci permettono di rafforzare la nostra posizione nei bacini occupazionali per introdurre nuove competenze”.

SBG5 e il piano di hyper-resilience

SBG5 è il primo datacenter la cui progettazione deriva dal piano di hyper-resilience adottato già nell’aprile 2021, con un investimento di 30 milioni di euro. Il sito, con una superficie di 1.700 m2, conta 19 sale isolate che utilizzano strutture in muratura per suddividere le diverse sezioni, garantendo una resistenza ai possibili danni prodotti dal fuoco fino a due ore. I 7 locali energia e i 3 locali batterie sono situati all’esterno dell’edificio.

In linea con quanto previsto, il Gruppo lancerà un nuovo datacenter dedicato ai backup dei dati primari (snapshot), situato in remoto rispetto alle sedi operative dei servizi. Inizialmente implementato per i clienti francesi, il Gruppo intende estendere questo servizio a tutto il portafoglio e a tutte le location.

Oltre a questa soluzione di remote storage, Ovhcloud offre una serie di servizi per facilitare il backup e il disaster recovery, come Veeam Enterprise per la sicurezza del business attraverso il backup dei carichi di lavoro strategici (VMWare, server fisici Windows/Linux o NAS) e Zerto per il backup e il ripristino delle macchine virtuali nell’ambito di piani di disaster recovery su infrastrutture Hosted Private Cloud.

Il nuovo servizio di storage

Infine, a novembre 2022, Ovhcloud lancerà un nuovo servizio di storage: Cold Archive, una soluzione iper-resiliente a un prezzo molto competitivo. Questo servizio consentirà alle aziende di archiviare nel lungo periodo i cosiddetti “dati freddi”, che potranno beneficiare della massima sicurezza e affidabilità.

Il servizio si basa su:

  • 4 mini data center distribuiti in tutta la Francia con una distanza minima di 200 km tra i siti. Grazie all’interconnessione di ogni sito, viene garantito un livello di backup permanente con meccanismi di ridondanza, in qualsiasi situazione.
  • Una soluzione di archiviazione resiliente su nastro, sviluppata in collaborazione con Ibm e Atempo. Questa soluzione sarà resa disponibile a partire da novembre 2022 per fornire ai clienti una soluzione di archiviazione ultra-sicura a lunghissimo termine.

 Un modello di raffreddamento più sostenibile

Nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale, il sito SBG5 beneficia dei principi di frugalità ed efficienza perfezionati da OvhCloud in oltre 20 anni, in particolare del suo sistema di raffreddamento ad acqua dei componenti server che contribuisce a un rapporto di efficacia di utilizzo dell’acqua inferiore a 0,2l/kWh, ovvero l’equivalente di un bicchiere d’acqua per raffreddare un server nel corso di un utilizzo di 10 ore. Mentre il WUE medio del settore Cloud si attesta su 1,8l/kWh, Ovhcloud si distingue per il suo sistema a circuito chiuso che limita lo spreco di liquidi, oltre che per l’utilizzo di dry cooler e l’assenza di aria condizionata nelle sale server.

Queste innovazioni consentono al Gruppo di raggiungere un indice di efficienza energetica (Pue) compreso tra 1,1 e 1,2 – inferiore del 36% rispetto alla media del settore di 1,57- secondo le stime del 2021. Implementando un modello che contribuisce alla riduzione dell’energia consumata dai sistemi di raffreddamento e dalle ventole, Ovhcloud è un passo avanti rispetto agli impegni assunti dal settore nei confronti della Commissione Europea. Questo insieme di requisiti ambientali soddisfa le più alte aspettative del mercato e aprirà la strada a tutte le prossime realizzazioni del Gruppo.

“Grazie alle server farm di Croix, in Francia, e Beauharnois, in Canada, OVHcloud ha il controllo totale della progettazione e della produzione dei server, beneficiando di vantaggi significativi in termini di innovazione, competitività e resilienza – si legge in una nota – Grazie a questo modello integrato verticalmente, Ovhcloud gode di cicli di produzione brevi e circolari. L’autorità di regolamentazione francese Arcep e l’Agenzia francese per la transizione ecologica stimano entrambe che il 78% delle emissioni di CO2 legate al Cloud siano riconducibili alla produzione di hardware. La capacità di Ovhcloud di ricondizionare e smontare il 100% dei suoi componenti consente di estendere il loro ciclo di vita per un’innovazione costante. Il Gruppo continua a impegnarsi per ottimizzare l’uso delle risorse e per controllare meglio gli impatti ambientali delle proprie attività sull’intera catena del valore”.

 

 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati