COMMISSIONE UE

Neelie Kroes: “Sulla banda larga l’Europa non può attendere”

In dieci step il piano presentato dal Commissario all’Agenda digitale per il mercato unico delle Tlc. Stimolo agli investimenti nelle Nga, linee guida sulla net neutrality, accelerazione sulla riassegnazione delle frequenze tra le priorità

Pubblicato il 30 Gen 2013

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Sulla banda larga, “l’Europa non può attendere”. L’appello porta in calce la firma di Neelie Kroes. In un discorso pronunciato nel tardo pomeriggio presso la University Fondation di Bruxelles, il commissario all’Agenda Digitale ha anticipato il succo “di un pacchetto in dieci passi inteso a rendere il mercato delle tlc europeo più integrato, coerente ed efficiente”, proprio dando slancio “all’espansione della banda”. Un obiettivo “essenziale per il nostro futuro”. Ma che si preannuncia tutt’altro che ovvio. E tuttavia se l’Ue non può forse centrarlo affidandosi alle sue sole forze (“non abbiamo una bacchetta magica”) può di certo agevolarlo con la potenza di fuoco del mercato unico: ergo “abbattendo le barriere, pensando alla grande e andando incontro alle esigenze delle imprese”.

A onor di cronaca, nel pacchetto presentato oggi dalla Kroes passano in rassegna diverse azioni precedentemente annunciate e/o già oggetto di iniziative legislative. Vediamole in dettaglio. “Per prima cosa – ha spiegato il commissario – riguardo la banda larga fissa, occorre stimolare gli investimenti mediante un quadro regolamentare appropriato”. S’inscrive in questo orizzonte la raccomandazione per favorire gli investimenti nelle NGA di cui una prima bozza era stata presentata poco prima del break natalizio e che attualmente è al vaglio del Berec. “Un pacchetto flessibile ed equilibrato” – lo ha definito la Kroes – “al quale i mercati hanno risposto positivamente”, visto che offre le “giuste salvaguardie per incentivare la concorrenza” e sufficiente “flessibilità per sperimentare sui prezzi delle reti di nuova generazione”.

Ma la banda larga corre “anche sul wireless e il wireless ha bisogno di spettro”. Di qui il secondo passaggio: l’impegno, cioè, ad implementare più speditamente il programma quinquennale sulla Politica dello spettro radio (RSPP). E, terzo punto, la presentazione ad inizio primavera di un piano d’azione proprio in materia di wireless. Il senso di quest’ultima iniziativa è illustrato con chiarezza: “il problema non riguarda solo l’identificazione di nuove bande di frequenza: abbiamo anche bisogno di utilizzarle e di costruire le appropriate infrastrutture di supporto”. Dunque più enfasi “sull’assegnazione dello spettro”, sui “servizi orizzontali come quelli cloud e mobile”, e su “quelli verticali” (nel campo dell’energia, dei trasporti e del settore pubblico). Il tutto inquadrato in un “approccio europeo”, autenticamente “integrato”.

La quarta priorità della Kroes tocca uno dei nervi scoperti delle serrate trattative sul bilancio Ue: si tratta del megapacchetto di finanziamenti infrastrutturali (imperniato su energia, trasporti e reti digitali) ribattezzato Connecting Europe Facility (CEF), la cui dotazione originaria è minacciata da consistenti tagli. “Spero che gli stati membri si rendano conto che (la CEF, ndr) è un investimento essenziale per il nostro futuro economico”, ha ribadito la Kroes. Ma non c’è solo il sostegno diretto all’espansione delle infrastrutture. Nell’agenda della Commissione spiccano anche una serie d’iniziative intese a ridurre i costi materiali della realizzazione di nuove reti. Riguardo questo particolare ambito, l’Esecutivo di Bruxelles si prepara a ufficializzare entro il mese di aprile una corposa direttiva finalizzata ad appianare le differenze legislative “tra stati e spesso tra regioni”. L’obiettivo dichiarato è di comprimere costi e inefficienze.

Ce n’è anche per le nuove linee guida in materia di aiuti di stato (adesso i paesi membri sanno con chiarezza “dove intervenire quando il mercato non ci riesce”) e per il tema della trasparenza (“i consumatori devono sapere” e al riguardo “presenteremo uno studio che fa il punto sulla reale velocità delle connessioni internet”). Mentre, tra le ultime priorità snocciolate dalla Kroes, salta fuori la già annunciata preparazione di una raccomandazione sulla net neutrality. Che, secondo quanto ha spiegato il commissario, sarà incentrata su quattro assi pilastri: “evitare la frammentazione tra stati e quindi il vuoto legislativo esistente a livello europeo”; “offrire linee guida chiare alle authority nazionali”; “fare in modo che i fornitori di internet offrano servizi senza restrizioni”; ma anche “evitare di sbarrare la strada a offerte di servizi innovative”). Infine la Kroes ha annunciato di qui a sei mesi una nuova raccomandazione sul servizio universale e, da ultimo, un’insieme di iniziative coordinate per incentivare la domanda di banda larga (tra cui un libro verde sulla connected tv). La posta in gioco è storica. La banda larga è il fondamento di tutti quei servizi “che trasformano la vita dei cittadini e spingono l’industria”. Pertanto essa dovrà essere al “cuore” della strategia digitale dell’Ue. Di più, ne dovrà essere “l’ossigeno economico”.

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