Commenti scettici all’indomani del lancio internazionale del Blackberry 10, il sistema operativo che va a equipaggiare i due nuovi modelli della gamma: lo Z10, con un touchscreen da 4,2 pollici e il Q10, con tastiera fisica (qwerty) richiesta dagli utenti business.
L’azienda canadese, che da ieri ha abbandonato il nome Rim (Research in Motion) per chiamarsi semplicemente Blackberry, ha svelato i dettagli dei nuovi prodotti caratterizzati da rete ultra-veloce, fotocamera ad alta risoluzione, funzionalità multitasking (per usare più applicazioni in contemporanea), condivisione dello schermo con i colleghi, possibilità di effettuare videochiamate con il Messenger e di dividere le proprie attività in “lavoro” e “personale”. Inoltre i telefonini arrivano corredati da uno store con oltre 70.000 app disponibili.
Contestualmente al lancio dei due modelli, l’amministratore delegato Thorsten Heins ha annunciato, a sorpresa, la nomina della cantautrice statunitense Alicia Keys a global creative director per il BB10: guiderà un team di imprenditori e artisti che hanno accettato di aiutare la società a migliorare l’immagine del suo prodotto.
Ma il battage pubblicitario sembra aver lasciato indifferenti analisti e osservatori, mentre Wall Street ha reagito con scetticismo: dopo la presentazione il titolo di Blackberry è calato del 9.1%.
“Non credo andrà molto meglio in futuro – ha commentato Roger Entner, analista della Recon Analytics (Dedham, Massachusetts) – almeno non abbastanza per convincere la gente ad abbandonare iOS di Apple o Android”.
Anche Strategy Analytics ritiene che sia difficile scalfire il duopolio Samsung-Apple. Più articolato il giudizio di Adam Leach, principale analista ad Ovum. A suo parere la piattaforma Blackberry 10 “offre una user experience diversa rispetto all’attuale mercato degli smartphone, affollato ed omogeno”. Secondo Leach il nuovo sistema operativo “vuole essere l’eredità del Blackberry, perciò farà appello agli utenti già fidelizzati della ‘mora’”. Ma, in definitiva, l’azienda “dovrà lottare per rivolgersi a un’utenza più ampia e nel lungo termine resterà una nicchia nel mercato degli smartphone”.
Non è particolarmente positivo neanche il commento di Ajay Bhalla, docente di Global Innovation presso la Cass Business School di Londra, che alla luce del lancio dei nuovi modelli, ripercorre il passato del gruppo canadese. “Sappiamo tutti – dice il professore – che Rim è stato il leader indiscusso per molti anni prima che Apple venisse a rovinare la festa. Con le sue offerte di abbonamenti, ha visto entrare flussi di reddito che erano l’invidia dei suoi concorrenti. Avvolti nel successo, i manager di Rim hanno ignorato l’iPhone di Apple, non considerandolo come un concorrente. Quando si sono resi conto della minaccia, era troppo tardi, la loro inerzia gli è costata cara”.
Se gli analisti sono piuttosto critici, ai mercati non è piaciuta la tempistica dell’arrivo sul mercato dei nuovi prodotti. Da oggi è disponibile in Gran Bretagna, dove Blackberry ha il suo zoccolo duro di utenti, dal 5 febbraio in Canada e dal 10 negli Emirati Arabi Uniti, ma negli Usa arriverà soltanto a marzo. Anche per questo motivo il mondo della finanza ha sostanzialmente bocciato le novità della ‘mora’. Gli analisti di Credit Suisse hanno scritto: “Nonostante il recente entusiasmo, vediamo un raggio d’azione limitato per quanto riguarda l’attrattiva del BB10 nel super-competitivo mercato degli smartphone”. Risultato: un downgrading dello stock della ex Rim da “neutral” a “underperform”. Anche Evercore Partners ha tagliato il rating, sostenendo che “i nuovi hardware e OS rappresentano un decisivo miglioramento rispetto ai prodotti più vecchi, ma ci aspettiamo una risposta pacata dai consumatori perché ormai il brand della ex Rim è danneggiato”. E anche per Barclays Capital, seppure il gruppo canadese ha lanciato “il migliore dispositivo possibile”, ci sono ancora “molte sfide da affrontare”.