Stop alla richiesta di regole speciali all’Agcom, nel mercato dell’accesso a Internet da rete fissa (Unbundling del local loop). Investire invece sull’evoluzione di reti fisse di nuova generazione a banda un ultra larga, come ci chiede l’Europa. L’appello agli operatori, rivolto in particolare a Wind, arriva da Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi, che in un intervento sul Corriere della Sera di oggi mette nel mirino “la recente campagna di pressione lanciata dall’operatore telefonico Wind, che minaccia di chiudere Infostrada e licenziare centinaia di persone a causa delle strutturali perdite gestionali della propria divisione di rete fissa, a meno che non vengano concessi specifici favori regolatori”.
Carnevale Maffè polemizza con Wind, controllata da Vimpelcom, scrivendo che “non sono momenti per essere teneri di fronte ad aziende che sbandierano minacce di licenziamenti, neanche tanto velate, se in cambio non vengono loro concessi favori regolatori”, in particolare quando “su un prodotto standardizzato come l’Adsl base si arriva ad offrire quasi il 40% di sconto rispetto alla media dei principali concorrenti”.
Oggi Vimpelcom si accorge che questa strategia, “che pure in questi anni ha ottenuto un indubbio successo commerciale, raggiungendo il 45% del mercato al netto della quota di Telecom Italia, è insostenibile”, non è sostenbile, ma “tirare Agcom per la giacchetta chiedendo un robusto sconto unilaterale sui prezzi di servizi regolati”, non è la soluzione secondo Carnevale Maffè.
La stessa Commissione Europea ha affermato il principio che “i prezzi dell’unbundling (recentemente ritoccati da Agcom a un livello corrispondente alla media europea) – chiude Carnevale Maffè – vanno indirizzati a garantire anche gli investimenti per il potenziamento dell’infrastruttura in rame, in vista dei nuovi servizi basati su architettura Fcc (Fiber to the cabinet)”.
Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato di Wind Maximo Ibarra ha ribadito che l’attuale assetto regolatorio impedisce la competizione: “L’alto costo di unbundling crea agli operatori alternativi forti difficoltà di cassa. Infostrada è a rischio chiusura senza correzioni sul fisso”.