COMMISSIONE UE

Joaquin Almunia, allo studio rimedi antitrust di Google

Nel giorno di scadenza dell’ultimatum l’azienda presenta alla Ue le nuove proposte sul searching per scongiurare sanzioni per abuso di posizione dominante

Pubblicato il 01 Feb 2013

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Google ha presentato ieri all’Antitrust dell’Ue la sua proposta di modifica delle modalità con cui presenta i risultati delle ricerche sul motore di ricerca, necessarie per archiviare la pratica antitrust avviata dalle autorità comunitarie contro la società californiana. Le proposte di Google sono arrivate in zona Cesarini, visto che ieri scadeva l’ultimatum dell’antitrust Ue prima dell’avvio di procedimenti sanzionatori nei confronti di Mountain View per abuso di posizione dominante. “La proposta di Google è arrivata”, ha detto oggi il commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, aggiungendo che i funzionari europei esamineranno le proposte di Mountain View.

La commissione ha aperto un’inchiesta nel 2010 per verificare se il motore di ricerca abbia costruito i propri algoritmi di ricerca in modo da dare maggiore visibilità ai propri servizi e clienti pubblicitari, a scapito dei concorrenti. Se i sospetti dovessero essere confermati, Google andrebbe incontro ad una multa salata, fino al 10% del fatturato, per la distorsione del mercato, potendo contare su circa il 90% del traffico di ricerca effettuato in Europa.

Bruxelles ha delineato 4 aree in cui ha esplicitato le sue preoccupazioni sulle attività di Google: i link verso propri servizi dal motore di ricerca, specie per quanto riguarda il settore dei viaggi e dei ristoranti, il modo in cui si copiano i contenuti di altri motori senza autorizzazione, la pubblicità e la portabilità della ricerca.

Se la Commissione riterrà che le proposte di Google garantiscano la concorrenza, potrebbe chiudere il dossier. In caso contrario, potrebbe infliggere a Google una multa fino al 10% del proprio fatturato globale annuo, che lo scorso anno ammontava a 47 miliardi di dollari. La stessa Google ha fatto sapere che intende “continuare a cooperare con la commissione Ue”.

La Commissione europea ha aperto un’indagine contro Google il 30 novembre 2010 a seguito delle denunce presentate da altre società, tra le quali il portale Ciao, rilevato nel 2008 da Microsoft. La stessa Microsoft ha depositato nel 2011 un ricorso contro Google, puntando l’indice sull’abuso di posizione dominante del search engine. Anche i siti di viaggi Expedia e TripAdvisor si sono rivolti alla Commissione europea, nell’ambito dell’inchiesta aperta contro il gigante Internet per abuso di propria posizione dominante. A questo punto la Commissione sta cercando di verificare se Google stia favorendo i propri servizi e stia penalizzando quelli dei concorrenti nell’ambito dei risultato che fornisce il motore di ricerca. L’inchiesta si allarga inoltre alle possibili clausole di esclusiva imposte ai partner pubblicitari.

Intanto negli Stati Uniti, dove Google sta affrontando un’indagine simile, la Federal Trade Commission avrebbe deciso di rimandare ogni risoluzione al 2013. Secondo Bloomberg più fonti avrebbero confermato un allungamento dei tempi per consentire all’azienda di attuare variazioni volontarie alla sua policy. Washington i pratica starebbe attendendo l’esito dell’indagine europea.

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