L'INTERVISTA

Gilstrap: “Il futuro è nella networked society”

Il senior Vp group strategy di Ericsson: “Entro cinque anni metà della popolazione
mondiale sarà coperta con tecnologie 4G”

Pubblicato il 02 Feb 2013

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«Quel che lei ha visto a Suruacà in Amazzonia e a Vila Cruzeiro a Rio de Janeiro sono testimonianze del fatto che stiamo andando verso una networked society nella quale anche le aree più remote usciranno dal loro secolare isolamento per entrare in relazione con il resto del mondo. Sta avvenendo in Brasile, ma lo stesso fenomeno è in espansione un po’ ovunque: in Africa, in America Latina, in Estremo Oriente dove è la Cina a fare da guida. E sono proprio le telecomunicazioni mobili a fornire la marcia in più indispensabile per raggiungere le aree remote o mal servite dal network terrestre»: Douglas Gilstrap, senior vice president group strategy di Ericsson, vede così il futuro prossimo delle telecomunicazioni, o meglio dei servizi che stanno cambiando ovunque mondo, persone, relazioni tra le persone.
Non è troppo ottimista sulla networked society?
Vorrei risponderle con alcuni dati che riguardano proprio l’America Latina: oggi si contano 676 milioni di abbonati ai servizi mobili. Ebbene, entro il 2018 ve ne saranno altri 230 milioni. Il Brasile ha assunto la leadership della trasformazione tecnologica dell’intera regione sudamericana.
Per quali ragioni?
Ha quasi 200 milioni di abitanti, vanta un’economia in crescita che sta per collocarsi al quinto posto al mondo, gode di una crescita significativa del potere d’acquisto diffuso, sente un forte bisogno di investimenti nei network, in particolare quelli mobili. Già oggi le sim attive superano il numero degli abitanti. E poi ha davanti a sé due eventi come i mondiali di calcio del 2014 le Olimpiadi del 2016. Due eventi che daranno una spinta formidabile all’ammodernamento e allo sviluppo dell’infrastruttura di tlc. È uno degli obiettivi dichiarati dal governo.
Sì, ma il mondo ricco abbandona il 2G e va verso il 4G.
Non solo il mondo ricco. Prevediamo che entro il 2016 il 3G costituirà il 65% dei contratti mobili rispetto al 18% di oggi. Assisteremo anche a un fortissimo sviluppo dell’Lte: ovunque, non solo nei Paesi ricchi. Basta vedere la crescita mondiale del mercato degli smartphone e dei tablet. L’Ericsson mobility report di quest’anno stima che a metà 2012 già mezzo miliardo di persone erano raggiungibili da tecnologia 4G. Entro cinque anni, metà della popolazione mondiale sarà coperta da tecnologie Lte con 1,6 miliardi di abbonati. L’Lte si sta dimostrando come la tecnologia a maggiore rapidità di sviluppo in tutta la storia delle telecomunicazioni mobili.
Gli operatori dovranno investire molto nelle nuove reti.
Sì, ma il mercato esiste. Basti pensare all’enorme crescita del traffico video con la diffusione di tablet e smartphone. Senza parlare dell’Internet delle cose. E poi, un grande traino alla crescita del traffico dati verrà dalle applicazioni cloud in mobilità. Applicazioni e servizi da mobile avranno un impatto dirompente sull’industria delle tlc, ne cambieranno verticali e business model.
Il wireless vincerà sul fisso?
Il wireless avrà un peso sempre maggiore, ma in integrazione con le infrastrutture fisse. Che saranno diverse da come le conosciamo oggi: il protocollo Ip trasformerà le reti Tlc in data-network.
È un passaggio cui l’industria dei fornitori di apparati è pronta ed Ericsson ne detiene la leadership. Il traffico dati è una grande opportunità non solo per gli over-the-top, ma anche per gli operatori tradizionali: grazie al controllo dell’intelligenza di rete potranno fornire al mercato servizi segmentati e personalizzati, accompagnati da fortissime garanzie di sicurezza.

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