Sono state rese note oggi le motivazioni della Commissione europea
sulla condanna di Intel, lo scorso 13 maggio, per violazione
dell’articolo 82 del Trattato CE, ovvero per abuso di posizione
dominante sul mercato delle Cpu (unità centrali di elaborazione)
x86. Decisione accompagnata con una multa di 1,06 miliardi di euro
nonché con uno stop immediato delle pratiche illecite
identificate.
La Commissione ha fatto partire le sue indagini dopo un esposto
presentato dal competitor Advanced Micro Devices nel 2000 e
riconosciuto la Intel colpevole di infrangere le leggi antitrust
dell’Ue tramite due azioni. La prima: la Intel concedeva sconti,
più o meno nascostamente, ai produttori di computer (Dell, Hp,
Nec, Lenovo) a condizione che essi comprassero tutte, o quasi
tutte, le necessarie Cpu x86 da Intel. Intel ha corrisposto anche
dei pagamenti diretti al maggior rivenditore europeo di pc, Media
Saturn Holding, a condizione che vendesse solo computer con le Cpu
x86 della Intel.
Seconda pratica scorretta: Intel ha versato pagamenti diretti ai
produttori di computer (Hp, Acer, Lenovo) per fermare o ritardare
il lancio di prodotti specifici contenenti le Cpu del concorrente
Amd e per restringere i canali di vendita a disposizione di questi
prodotti.
La Commissione europea conclude che la condotta della Intel ha
ridotto le possibilità dei concorrenti di competere sul mercato
delle Cpu x86 restringendo, di conseguenza, la scelta dei
consumatori e ostacolando l’innovazione. Il documento della Ue
spiega con chiarezza i meccanismi del mercato delle Cpu. “La Cpu
è una componente fondamentale di qualunque computer. Le Cpu usate
nei computer possono essere divise in due categorie: quelle per
l’architettura x86 e quelle per una architettura non-x86. La x86
è uno standard disegnato dalla Intel per le Cpu, che gira sia su
sistemi operativi Windows che Linux. Prima del 2000, c’erano
diversi produttori di Cpu x86. Successivamente, la maggior parte di
questi produttori è uscita dal mercato. A partire dal 2000, Intel
e Amd sono praticamente le uniche due aziende che producono Cpu
x86”.
Secondo la Commissione Ue, Intel, con pratiche scorrette che ha
cercato il più possibile di occultare, ha agito in modo da
arginare sempre più la minaccia rappresentata dal competitor Amd.
"Intel ha danneggiato milioni di consumatori europei agendo
deliberatamente per tenere la concorrenza fuori dal mercato dei
chip per computer per tanti anni”, ha commentato Neelie Kroes,
commissaria europea alla concorrenza. “Tale grave e prolungata
violazione delle norme antitrust dell’Ue non può essere
tollerata".