L’Unione Europea prende posizione contro il tentativo degli Ott Usa di annacquare la bozza di riforma della legge europea su data protection privacy, che Bruxelles sta mettendo a punto. Lo scrive oggi il Financial Times, precisando che Viviane Reding, commissario Ue alla Giustizia, ha detto a chiare lettere che l’Ue si opporrà ad ogni tentativo da parte dei lobbysti Usa – che lavorano per le grandi aziende dell’hitech americano, come Facebook e Google – di frenare o edulcorare la riforma sulla protezione dei dati personali che l’Ue sta preparando.
“Esentare le aziende dei paesi extra Ue dal rispetto del regolamento europeo non è un’opzione sul tavolo – ha detto Reding – Ciò significherebbe adottare standard doppi”, e non è questa l’intenzione dell’Ue, ha aggiunto Reding.
“La data protection è stata chiaramente sancita nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Ue – precisa Reding – se ciò non vale in altre parti del globo, un fatto resta chiaro: le aziende che vogliono attingere al mercato europeo devono attenersi agli standard europei”.
La presa di posizione del commissario Ue, secondo il Financial Times, alimenterà un battaglia diplomatica fra Bruxelles e Washington, che da tempo sta cercando di ammorbidire i vincoli contenuti nella nuova legge Ue sulla privacy, allo scopo di esentare le aziende Usa.
Le aziende Usa dell’hitech sostengono che sarebbe ingiusto sottostare alle norme troppo stringenti dell’Ue, giudicate troppo onerose. Secondo Peter Olson, membro della Industry Coalition for Data Protection (Icdp), che rappresenta le grandi aziende globali dell’hitech e dell’advertising, la riforma della legge Ue sulla data protection non sarà in grado di garantire più diritti per il rispetto della privacy dei cittadini europei e rischia inoltre di danneggiare il business model delle aziende, in particolare di quelle medio piccole.
Lo scontro nasce dalla volontà dell’Ue di garantire ai cittadini europei gli stessi diritti in tema di privacy indipendentemente dal paese di origine delle aziende che offrono i loro servizi nel territorio dell’Ue. Le aziende che non rispetteranno la normativa Ue rischiano una multa fino al 2% dei loro ricavi globali.
Oggi Viviane Reding incontra a Bruxelles Luigi Gambardella, presidente dell’Etno, l’associazione che rappresenta le aziende tlc europee. Oggetto dell’incontro le nuove regole sulla Data Protection proposte dalla Commissione Europea nel gennaio del 2012. L’Etno, in linea con la posizione della Reding, spinge per l’emanazione di una legge che garantisca la corretta concorrenza fra le aziende Ue e quelle che operano all’interno del mercato Ue, pur essendo basate in paesi extra Ue. “Stiamo creando una piattaforma unica in materia di Data Protection nell’Ue – dice Viviane Reding – Il rispetto della data protection sarà più semplice che mai. La Commissione ha calcolato che la revisione delle regole produrrà risparmi per 2,3 miliardi di euro all’anno alle aziende”.
“L’obiettivo dell’Ue è quello di creare un “campo di gioco unico – aggiunge il commissario – le aziende extra-Ue, nel momento in cui offrono servizi ai consumatori dell’Ue, dovranno rispettare le stesse regole e garantire lo stesso livello di protezione dei dati rispetto alle aziende europee. Il ragionamento è semplice: se le aziende extra Ue vogliono operare sul mercato europeo, devono rispettare le regole europee”.
“La regolamentazione della Data Protection è un passo importante per stabilire un campo di gioco davvero unico, per consentire ai player che si fanno concorrenza nell’Ue di farlo ad armi pari – ha detto il presidente dell’Etno Luigi Gambardella – le sfide che gli operatori stanno affrontando oggi sul terreno della data protection sono importanti e abbiamo bisogno di mettere la parola fine alla frammentazione regolamentare e all’applicazione incoerente di queste regole, per accelerare sulla via verso il mercato unico digitale. La coerenza del meccanismo è fondamentale nella proposta di regolamento sulla Data Protection, per fare in modo che la Commissione si ponga come baluardo ultimo quando i diversi regolatori non sono in grade di trovare una posizione comune”.
La Commissione Europea, si legge in una nota di Bruxelles, lavorerà a stretto contatto con l’Etno e l’industria delle Tlc per creare la cornice legale per rendere competitivo il settore delle telco che può trarre vantaggio dal mercato digitale dell’Ue.