MUSICA ONLINE

Spotify, debutto sulle ali di Sanremo

Disponibile anche in Italia il servizio di musica on demand in streaming che conta 20 milioni di utenti e 5 milioni di abbonati a livello globale

Pubblicato il 12 Feb 2013

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A quattro anni dalla sua nascita in Svezia, Spotify sbarca finalmente anche in Italia. Un esordio atteso dagli utenti, quello del servizio di musica on demand in streaming, che non a caso arriva in concomitanza con il Festival di Sanremo. Il servizio è già presente in diversi paesi, conta ha una libreria di oltre 20 milioni di canzoni a fronte di 20 milioni di utenti attivi e 5 milioni di abbonati a pagamento.

A casa nostra, Spotify debutta con il traino di Sanremo: sulla piattaforma saranno disponibili contenuti in esclusiva streaming per alcuni degli artisti che partecipano alla kermesse come Chiara, Max Gazzè, Marta sui Tubi, Il Cile e Annalisa. Lo sbarco in Italia coincide con quello in Polonia e Portogallo portando così a 20 il numero dei paesi in cui è presente. Il servizio è presente anche in Usa, UK, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Lussemburgo.

Fondata nel 2008 a Stoccolma da Daniel Ek e Martin Lorentzon per combattere la pirateria musicale, ad oggi Spotify ha conferito ai titolari dei diritti d’autore oltre 500 milioni di dollari. Attualmente è la seconda principale fonte di ricavi per le case discografiche in Europa nel settore della musica digitale, secondo stime della International Federation of the Phonographic Industry dell’aprile 2011.

“Arriviamo in Italia con un grande entusiasmo, sappiamo che gli utenti ci aspettavano da tempo”, dice Veronica Diquattro, responsabile del mercato italiano di Spotify.

A differenza degli “store” musicali di download come iTunes, le canzoni selezionate non vengono scaricate e conservate nella memoria dei device, ma si ascoltano senza salvarle. Il servizio on demand consente comunque la selezione dei brani e dei generi e non la ricezione di un “flusso” di canzoni come accade con la radio. Per attivare il servizio basta iscriversi, scaricarlo e scegliere il proprio tipo di abbonamento. C’è anche una versione gratuita con banner e annunci pubblicitari audio che interrompono la musica dopo qualche minuto.

Nel dettaglio, il servizio è disponibile con tre tipologie di offerte: “free”, che consente di accedere gratis ai milioni di brani musicali dal pc, ma ci sono annunci pubblicitari; “unlimited”, musica senza limiti e senza pubblicità (4,99 euro al mese); “premium”, che consente la fruizione su tutti i dispositivi mobile e accesso alla playlist anche offline (abbonamento mensile da 9,99 euro). E’ possibile condividere brani e playlist su Facebook, Twitter, sul proprio blog o via email.

Il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, accoglie positivamente lo sbarco in Italia di Spotify. “La Siae grande soddisfazione per questo lancio che allarga e diversifica la gamma dell’offerta musicale legale”, dice Blandini.

Spotify, nelle versioni in abbonamento o gratuito con pubblicità, è un servizio musicale leader in Europa ed ha fatto molto per avvicinare gli artisti al loro pubblico. Servizi come Spotify, che rendono disponibile la musica in ogni situazione, con semplicità di accesso e di uso, sono il migliore antidoto alla pirateria – sottolinea Blandini – che purtroppo continua a costituire, nel nostro paese, una seria minaccia per il mondo della musica”.

L’attenzione della Siae per i servizi innovativi per la fruizione online della musica e degli altri contenuti protetti è “testimoniata dall’impegno a salvaguardia del repertorio italiano. La Siae lavora nella direzione indicata dalla Commissione Europea a supporto di licenze multi territoriali e partecipa attivamente all’iniziativa ‘Stakeholders Dialogue’ avviata la settimana scorsa dai commissari Barnier (Mercato Interno), Vassiliou (Cultura e Istruzione) e Kroes (Agenda Digitale) per le best practices nelle licenze transfrontaliere e la portabilita dei servizi”.

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