Un team di un centinaio fra ingegneri e designer di Apple sta lavorando all’iWatch, il nuovo progetto di orologio intelligente che potrebbe arrivare sul mercato già quest’anno. Lo sostiene Bloomberg, secondo cui il nuovo prodotto della Mela incorporerebbe le feature di uno smartphone da polso, con diverse funzioni legate al fitness. Secondo Businessinsider.com, la sperimentazione in corso in casa Apple pone un problema di conflitto di interessi per il Ceo Tim Cook. Il numero uno di Apple siede nel board della Nike, che a sua volta produce e commercializza con il suo brand un computer da polso, battezzato Fuel Band.
Al progetto iWatch starebbero partecipando manager di punta di Cupertino, fra cui James Foster, ingegnere senior, e Achim Pantfoerder, un altro manager del gruppo. Nei giorni scorsi, erano trapelate altre voci, secondo cui Apple avrebbe discusso possibili sviluppi dell’iWatch con la Hon Hai (Foxconn), produttore partner di Cupertino. Hon Hai ha dei precedenti: nel 2001 ha investito in Wimm Labs, una start up che aveva realizzato un orologio compatibile con Wi-Fi e Bluetooth. Al progetto, secondo altre fonti, starebbe lavorando anche Intel.
In passato, Apple aveva già studiato la possibilità di realizzare device “indossabili”, in particolare legati al mondo della fitness. Ma alla fine non se n’è mai fatto nulla e nessuno dei prototipi è stato lanciato sul mercato. Ma oggi le cose sono cambiate e per restare al passo con Google, che intende lanciare i suoi occhiali elettronici nel 2014, potrebbe puntare sull’iWatch per non perdere il treno di questo segmento di mercato.
Un mercato, quello dei gadget “wearable”, cioè indossabili, che secondo gli analisti potrebbe nel prossimo decennio affiancare quello classico degli smartphone, con prodotti più a buon mercato per telefonare, inviare sms, accedere a funzioni di localizzazione in tempo reale. Il tutto grazie a sensori intelligenti, da poco brevettati da Apple, e grazie ad un vetro speciale, più flessibile, in grado di adattarsi meglio alla forma del polso.
Nei giorni scorsi, una voce importante della Silicon Valley, quella di Bruce Tognazzini, ex manager di Apple e Sun, ha avanzato le sue personali opinioni sulle feature della nuova creatura di casa Apple. Secondo Tognazzini, l’iWatch sarà trasparente e flessibile, realizzato in materiale vetroso. Sarà munito di tecnologia Nfc, per consentire pagamenti wireless e dialogo costante con altri dispostivi hitech, e porterà a bordo anche il bluetooth. Una specie di chiave o passe partout digitale, in grado di connettersi con altri dispositivi, altamente personalizzato perché munito di funzioni biometriche capaci di riconoscere le impronte digitali del legittimo proprietario.
Secondo Businessinsider.com, il progetto iWatch pone un problema di conflitto di interessi per il Ceo Tim Cook, che siede nel board della Nike, a sua volta produttrice del FuelBand, un computer da polso “wearable” ricco di funzioni legate al fitness: oltre ad essere un contapassi, calcola le calorie bruciate mentre fai sport, misura i tempi mentre ti accompagna nelle tue attività sportive, ottimizzando gli allenamenti.
Al momento, secondo il sito Businessinsider.com, il FuelBand è un dispositivo alquanto rudimentale, ma nei prossimi anni potrebbe diventare molto più sofisticato.
A questo punto, pensando alle app dell’iWatch, è presumibile che le funzioni legate al fitness e allo sport saranno certamente incorporate nel nuovo gadget di Cupertino. E qui, secondo Businessinsider.com, spunta il rischio più che plausibile di un grosso conflitto di interessi per Tim Cook, che in teoria dovrebbe spingere per il successo di entrambi i device, che però entreranno inevitabilmente in concorrenza. Inoltre, nel periodo di sviluppo del nuovo smartphone da polso di Apple, il Ceo di Cupertino potrebbe trarre non pochi spunti dalla Nike, visto che siede nel board dell’azienda. Dal punto di vista dei consumatore, infine, se già possiedi il gadget della Nike, l’acquisto dell’iWatch sembra pleonastico.
Intanto, sul fronte delle strategie commerciali di vendita dei propri prodotti, Apple ha fatto un passo in avanti verso i consumatori. Pubblicando i nuovi listini, il gigante informatico ha ritoccato i prezzi degli ultimi modelli, rendendoli più accessibili. L’annuncio arriva dopo che l’azienda ha registrato un calo delle vendite di computer nel quarto trimestre del 2012, scese del 21% rispetto all’anno precedente, con 4,1 milioni di pezzi venduti in meno. Il ribasso più consistente riguarda il MacBook Pro con Retina Display che costa fino a 350 euro in meno: la versione 13 pollici con memoria flash da 256GB è ora 1729 euro, contro i 2079 euro precedenti. Anche la versione da 128GB è più conveniente: da 1779 euro a 1529 euro. Ma per gli amanti della Mela la sopresa è doppia, dato che insieme agli sconti è stato annunciato un aggiornamento dei processori, da oggi più veloci.