La Provincia di Trento spinge su innovazione e occupazione. L’ente – primo in Italia a farlo – sottoscrive un accordo con Telecom Italia e il Centro di Ricerche Fiat per l’avvio di un progetto di ricerca finalizzato a migliorare la sicurezza stradale attraverso l’impiego di veicoli connessi alla rete mobile 4G e ai servizi di localizzazione.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sviluppare in via sperimentale, nel Polo Tecnologico di Trento, modelli di Ict innovativi in grado di fornire tutte le informazioni utili in caso di incidente stradale prima dell’arrivo delle unità di soccorso. In particolare, grazie all’adozione di una “box eCall”, una scatola di bordo predisposta sul veicolo, si potrà qualificare con maggiore precisione un incidente e raccogliere i dati generati dal veicolo e dal guidatore. Attraverso la rete mobile ultraveloce Lte di nuova generazione, le informazioni saranno inviate tempestivamente al Centro Servizi dove, grazie a sistemi software innovativi, sarà possibile elaborare il livello di gravità dell’incidente e trasmettere i risultati alle unità di soccorso, consentendo a queste di raggiungere il luogo dell’evento con i mezzi più adeguati.
L’avvio a Trento di test specifici per lo studio di problematiche connesse alla sicurezza stradale preventiva sarà di ausilio per promuovere lo sviluppo di competenze di eccellenze locali nell’ambito delle tecnologie Ict e del sistema industriale del settore, oltre a vedere la Provincia Autonoma di Trento concretamente impegnata ad assumere un ruolo di leadership sul tema e contribuire attivamente al piano strategico Ue, incentrato alla riduzione del numero di vittime di incidenti stradali del 50% nei prossimi 10 anni.
Gli accordi, sottoscritti singolarmente con le due società, definiscono le procedure e i vincoli per il mantenimento e la crescita occupazionale e di fatturato di entrambe le unità operative trentine, pur incardinate in realtà che operano a livello nazionale. Un plauso è arrivato da parte dei rappresentati di Telecom Italia e del Centro Fiat Ricerche per la “concretezza con cui la Provincia autonoma di Trento sta portando avanti i progetti di incentivi alle imprese e per la volontà di coinvolgere anche le parti sociali sull’intesa, autentica novità nel panorama internazionale”, si legge in una nota dell’assessrato provinciale all’Industria.
Gli impegni contenuti nei due accordi negoziali sono molteplici. Nel caso del Centro Ricerche Fiat, a fronte di una spesa di progetto pari a 1,20 milioni di euro e con contributo pubblico di 640 mila euro, c’è l’impegno di mantenere fino al 2020 gli attuali 19 dipendenti, oltre all’organizzazione di tre seminari, a valenza internazionale, sui risultati tecnologici della ricerca. Il Centro Fiat manterrà una patrimonializzazione del 20% del capitale investito per gli esercizi finanziari dal 2015 al 2018, con il versamento in Trentino delle imposte della unità operativa locale e l’utilizzo dei risultati della ricerca e delle invenzioni industriali nella unità operativa trentina. In caso di assunzioni di nuovo personale, la priorità andrà ai residenti nel territorio trentino, a cui si aggiunge l’impegno per la creazione di ulteriori e nuove sinergie e collaborazioni con imprese ed istituti di ricerca pubblici e privati operanti in Trentino.
La seconda intesa riguarda l’unità locale Tilab del Gruppo Telecom Italia, a cui andrà – a fronte di una spesa progetto 782 mila euro – il contributo di 434 mila euro. L’intesa sottoscritta oggi garantisce il mantenimento fino al 2020 dei 46 dipendenti attuali, oltre al mantenimento di una patrimonializzazione pari al 15% del capitale investito per gli esercizi finanziari dal 2015 al 2018. Anche nel caso di TiLab, è previsto il versamento in Trentino delle imposte relative alla sede trentina, comprese le addizionali sulle retribuzioni dei dipendenti, e l’utilizzo dei risultati di ricerca nella unità locale trentina.
In una nota, l’assessorato sottolinea che “il compito della Provincia è anche quello di sostenere i progetti di innovazione e di ricerca di organizzazioni che, in un momento di particolare crisi, continuano con passione e tenacia ad investire in settori nuovi, con possibilità di investire in progetti ad alta tecnologia e con l’aiuto di finanziamenti anche da altre Regioni del Nord Est e Nord Ovest e dai vicini Paesi Europei. Solo attraverso una concreta collaborazione tra l’Università trentina, Centri di Ricerca, Fondazioni ed imprese, si possono far rimanere in Trentino realtà di importanza internazionale come nel caso in questione e creare le fondamenta per una nuova qualità imprenditoriale al passo con i tempi ed orientata alla innovazione tecnico – scientifica, per dare così la possibilità a tanti giovani laureati della nostra Università di formarsi e con la loro opera di qualificare ancora meglio il patrimonio della nostra autonomia”.