Intel ha dato incarico alla Spencer Stuart & Associates, tra i cacciatori di teste più famosi al mondo, di individuare il prossimo amministratore delegato dopo Paul Otellini, decisione che, secondo gli esperti, indica la volontà dell’azienda produttrice di chip di prendere in seria considerazione l’assunzione di un candidato esterno.
Tra i potenziali successori interni di Otellini, che a novembre scorso annunciò l’intenzione di andare in pensione a maggio 2013, ci sono il Chief Operating Officer Brian Krzanich, il Chief Financial Officer Stacy Smith e il capo della divisione software Renee James.
Dalla sua nascita, nel 1968, ad oggi non c’è stato mai un dirigente esterno che abbia assunto l’incarico di Ceo, ma adesso il gruppo sembra più aperto a manager venuti da fuori. “Nessun candidato ha una corsia privilegiata – ha precisato Laura Anderson, una portavoce dell’azienda – e il consiglio di amministrazione prenderà in considerazione in modo paritario sia quelli interni sia quelli esterni. Il processo decisionale sarà lo stesso per tutti. Un board non adempierebbe alle proprie responsabilità se non cercasse talenti disponibili fuori e dentro l’azienda”.
Otellini, da 40 anni in azienda e per 8 alla guida del colosso dei chip, aveva detto al momento della sua uscita di scena che la scelta di un interno era la più probabile.
Sotto la sua guida, Intel aveva raggiunto importanti risultati finanziari: dal 2005 alla fine del 2011 il fatturato annuale era passato da 38 a 54 miliardi di dollari. L’azienda californiana aveva inoltre rivoluzionato il settore pc con la linea Ultrabook e provato a conquistare anche il mercato di smartphone e tablet, dove però non è riuscita a battere la concorrenza di competitor come Qualcomm. Motivo che, a detta di alcuni analisti, avrebbe in qualche modo accelerato il pensionamento di Otellini.