Telco svaluta la quota di Telecom Italia. Lo ha deciso oggi il Cda della holding che controlla il 22,4% della compagnia telefonica. Nel dettaglio il board ha approvato la situazione semestrale al 31 ottobre 2012 che chiude con una perdita di periodo euro 818 milioni di euro, dopo una rettifica di valore della partecipazione in Telecom Italia di complessivi 920 milioni. A valle di tale rettifica il valore di carico della partecipazione in Telecom Italia ammonta ad euro 3.604 milioni, corrispondente ad euro 1,2 per ciascuna azione ordinaria Telecom Italia (il valore iscritto a bilancio ammontava a 1,5 euro).
La rettifica riflette le considerazioni svolte dal Consiglio sull’andamento e le prospettive della partecipata ed è coerente con una valutazione condotta da una banca di investimento internazionale di primario standing che ha rilasciato una fairness opinion sulla congruità del valore di carico.
Si sono dunque avverate le previsioni di Equita che, dopo l’annuncio del piano triennale di Telecom Italia sul taglio del 54% del dividendo (1,97 centesimi di euro per le ordinarie e 3,07 centesimi per le risparmio) e sul target di debito, atteso quest’anno sotto i 27 miliardi, aveva lanciato l’allarme su una possibile svalutazione di Telco. Dopo il taglio del dividendo, considerato “giusto”, gli esperti aveva ritenuto probabile una ulteriore svalutazione da parte dell’azionista Telco da 1,5 a 1,2 euro, con un impatto negativo di circa 100 milioni per Mediobanca e Intesa e 200 milioni per Generali, tutti e tre soci di Telco. In merito al business, Equita giudicava il settore domestico molto debole (non prevede un miglioramento nel primo semestre del 2013) e ha tagliato dell’1% la stima di ebitda 2013-15 e l’utile per azione di circa l’8% (10 centesimi nel 2013).