Qualcomm Life, società controllata da Qualcomm Technologies, ha siglato un accordo con Telbios, fornitore di soluzioni di telemedicina, per il lancio in Italia di un sistema integrato di servizi di “desease management” e telemonitoraggio in modalità wireless, per la gestione a domicilio di malattie croniche. Nel quadro dell’accordo è previsto l’utilizzo della piattaforma e dell’Hub 2Net di Qualcomm Life, progettati per consentire ai produttori di dispositivi e servizi medici di connettere in modalità wireless particolari device tramite una soluzione sicura e basata sul cloud. L’obiettivo è rendere i dati biometrici facilmente accessibili a pazienti, personale medico e alle strutture sanitarie.
La collaborazione fra Telbios e Qualcomm Life comincia in Lombardia, dove questa settimana, nell’ambito del progetto “Buongiorno Creg” (www.buongiornocreg.it) il primo dei 1.500 pazienti previsti a regime inizierà a ricevere servizi di telemedicina a domicilio, assistito dal medico di famiglia, utilizzando apparecchiature diagnostiche di telemonitoraggio come elettrocardiografo, bilancia, ossimetro, glucometro, misuratore di pressione, termometro; il tutto con la costante supervisione di un triage infermieristico fornito dal Centro Servizi di Telbios.
Il progetto comprende una serie di prestazioni, mirate sulle esigenze dei pazienti: aderenza al piano di cura, telemonitoraggio, teleconsulto, educazione ed empowerment, compliance farmacologica, Centro servizi proattivo.
“Si tratta di un progetto che punta all’utilizzo delle nuove tecnologie per implementare una nuova modalità di presa in carico del paziente cronico da parte del Medico di Medicina Generale – dice Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg – Al centro del progetto rimane, oltre al paziente, il suo medico, riferimento degli operatori del Centro Servizi, degli infermieri e del personale di studio, per realizzare un nuovo modello di medicina d’iniziativa e di prossimità di assoluta avanguardia”.
Al momento hanno aderito al progetto su base volontaria più di 300 medici di famiglia organizzati in cooperativa e 37mila loro pazienti. Gli obiettivi sono di uguagliare i risultati rilevati dallo studio clinico effettuato dal National Healthcare System in UK denominato “Whole System Demonstrator” riducendo gli accessi al pronto soccorso (-20%), diminuendo i ricoveri ospedalieri (-11%), contrastando la progressione della patologia cronica e migliorando la qualità della vita dei pazienti. Evidente l’impatto positivo sulla spesa sanitaria complessiva, considerando che le patologie croniche interessano il 27% della popolazione, incidendo sul 70% sui costi totali.
“Per l’Italia – dice Fabio Iaione, country manager di Qualcomm in Italia – la telemedicina è un’opportunità non solo di miglioramento della sanità pubblica, ma anche una grandissima occasione di crescita soprattutto per quelle aziende ad alta tecnologia che si sono distinte nel settore della mobilità”.
“In Europa e negli Stati Uniti abbiamo numerosi clienti che desiderano estendere le proprie soluzioni di mobile health in varie regioni del mondo e hanno bisogno di offrire un servizio affidabile che non sia limitato dai confini geografici – ha detto Rick Valencia, viceprsidente e general manager di Qualcomm Life – Lanciare sul mercato europeo il nostro ecosistema di wireless health rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione della nostra vision, quella di un mondo dove si può avere accesso al sistema di assistenza sanitaria sempre e ovunque”.
“La telemedicina può rappresentare una rivoluzione culturale e organizzativa per il sistema sanitario internazionale, se si ragionerà in ottica di integrazione fra i vari attori”, ha detto l’amministratore delegato di Telbios Renato Botti.
La soluzione wireless di Qualcomm Life consente quindi a Telbios di arricchire più rapidamente la propria offerta di servizi innovativi per la cura delle malattie croniche. Connettendosi alla piattaforma 2net Platform, Telbios sarà in grado di far confluire i dati provenienti da dispositivi diversi in un unico flusso, facilitando l’accesso e la condivisione dei dati stessi con un conseguente maggiore coordinamento delle cure da parte dei medici.