Un super Commissario per l’innovazione. Questa la novità a cui
sta lavorando il presidente della Commissione europea (al suo
secondo mandato) José Manuel Barroso. L’idea è quella di
accorpare sotto un’unica testa responsabilità ad oggi
frammentate (una dozzina i direttorati generali competenti per
l’innovazione in diversi ambiti di applicazione), in vista della
scadenza dell’Agenda di Lisbona e dell’approvazione del nuovo
Europea Innovation Act atteso per la primavera del prossimo
anno.
Stando a fonti comunitarie Barroso sarebbe intenzionato a dare vita
ad una nuova figura in seno alla Commissione: un Commissario per la
Knowledge Economy (l’economia della conoscenza) al quale
farebbero capo le responsabilità in materia di innovazione, alta
formazione e ricerca e sviluppo. Una seconda opzione prevede la
nomina di un commissario ad hoc affiancato da un “innovation
zar” esterno a capo di un team di esperti. Non si esclude,
inoltre, la nomina di un vice commissario che abbia la
responsabilità esclusiva delle attività legate specificamente
alla strategia di Lisbona. Non è chiaro invece il ruolo e il
destino del commissario della Società dell’Informazione,
incarico ad oggi in capo a Viviane Reding.
L’accorpamento delle funzioni è caldeggiato anche dallo Europea
Policy Centre che suggerisce di ridurre al minino la quantità di
commissari responsabili per la competitività, la ricerca e
l’innovazione e di convogliare nel “pacchetto” anche le
politiche regionali e di trasporto.