L’asta per l’assegnazione delle frequenze Lte nel Regno Unito si è chiusa portando nelle casse dello Stato 2,34 miliardi di sterline, più di un miliardo in meno di quanto previsto dal governo e un decimo rispetto ai 22 miliardi di sterline sborsati nel 2000 per l’asta Umts.
La lista dei vincitori non presenta sorprese e comprende Everything Everywhere (EE, joint venture fra T-Mobile e Orange); Hutchison 3G Uk; Niche Spectrum Ventures, filiale di BT; Telefonica (O2) e Vodafone. I quattro operatori mobili del paese si sono aggiudicati le risorse spettrali, lo stesso vale per BT, l’operatore fisso che si è aggiudicato frequenze a 2,6 Ghz per potenziare la sua offerta fissa e mobile, ma che non ha intenzione di realizzare una rete mobile nazionale in proprio.
“La gara nel Regno Unito si è chiusa con un buon esito, e consentirà di diffondere la banda larga mobile in modo più capillare, con sostanziali benefici per i consumatori e il business nel paese”, ha detto il Ceo dell’Ofcom Ed Richards.
Vodafone è stato il “big spender” in fase di asta mettendo sul piatto 790,76 milioni di sterline, acquisendo porzioni di spettro sia sugli 800 Mhz sia sui 2,6 Ghz.
Everything Everywhere ha investito 588,88 milioni di sterline per nuove frequenze a 800 Mhz e 2,6 Ghz, mentre Telefonica, casa madre di O2, ha acquisito un blocco a 800 Mhz che prevede obblighi di copertura indoor del 98% della popolazione e del 99% outdoor entro il 2017.
3 Uk si è assicurata nuove bande a 800 Mhz per 225 milioni di sterline, che si aggiungono alle frequenze a 1800 Mhz acquisite lo scorso mese di agosto da EE utile per l’Lte.
BT ha sborsato 186,48 milioni di sterline per lo spettro a 2,6 Ghz.
Ofcom prevede che il lancio dell’Lte arriverà prima dell’estate. Chiusa l’asta, gli assegnatari delle frequenze dovranno passare ora attraverso la fase di assegnazione per definire dove le bade a 800 Mhz e 2,6 Ghz saranno allocate. Il procedimento avverrà a breve e potrebbe far lievitare il prezzo pagato per le frequenze.
“Questa porzione di spettro servirà da complemento per la nostra strategia di fornitura di una serie di servizi a banda larga fisa e mobile”, ha detto il Ceo di BT Ian Livingston.
“Al di là di tutto il can can sollevato nel Regno Unito dall’asta 4G, di sicuro c’è che al ministero del Tesoro non stapperanno lo champagne – dice Matthew Howett, telecoms regulation analyst di Ovum – L’asta ha portato nelle casse dell’Ofcom 1,2 miliardi di sterline in meno rispetto alle più rosee aspettative del cancelliere dello scacchiere George Osborne. Per gli operatori sarà stato un sollievo il fatto che la spesa per le frequenze Lte sia pari ad una frazione minima rispetto ai 22,5 miliardi sborsati nell’asta 3G del 2000. Di certo per gli operatori il fatto di non aver dovuto pagare miliardi in più è positivo, perché il roll out delle reti è un costo pesante. E’ vero che la copertura 3G nel paese è piuttosto scarsa e che questo in parte dipende proprio dalla carenza di fondi a disposizione degli operatori dopo il maxi esborso per le frequenze nel 2000. Ma questa volta le cose dovrebbero andare diversamente, soprattutto grazie alla maggior copertura garantita dalla banda a 800 Mhz, in grado di servire distanze più ampie e di penetrare all’interno degli edifici”.