Collaborare su progetti di ricerca industriale e di diffusione dell’innovazione per rispondere alle esigenze tecnologiche e economiche delle imprese, soprattutto Pmi. E’ questo l’obiettivo del patto sottoscritto da Confindustria e Cnr con la convinzione che l’intelligenza e la conoscenza, cioè la ricerca e l’innovazione, sono la via insostituibile per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Tra i punti essenziali dell’intesa lo sviluppo di cluster tecnologici e di attività di ricerca di eccellenza anche per attrarre investimenti e il potenziamento degli strumenti per rafforzare il trasferimento tecnologico. Riflettori puntati anche sulla definizione di modelli efficienti di gestione della proprietà intellettuale.
Gli obiettivi sono di estendere a tutte le imprese, in particolare le Pmi, le esperienze positive di collaborazione già consolidate in questi anni e la definizione di collaborazioni strutturali nell’ambito delle quali promuovere una reale mobilità anche dei ricercatori del Cnr e delle imprese. Un focus specifico sarà dedicato alla partecipazione ai programmi europei di R&I, individuando i settori prioritari sui quali concentrare le attività e la collaborazione.
“Con la firma di questo patto – spiega Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria – mettiamo a disposizione del Paese un ulteriore segnale di forte spinta in direzione dell’obiettivo crescita. Le imprese e il sistema pubblico di ricerca si mettono in gioco direttamente e si aspettano ora un impegno altrettanto serio dal prossimo Governo per un programma concreto di R&I”.
Le due realtà stanno inoltre lavorando all’integrazione della Mappa delle Competenze in R&I realizzata Confindustria con l’analisi delle competenze presenti all’interno del Cnr: si avrà così un primo importante strumento per definire un sistema di analisi dei territori fondamentale per individuare le specializzazioni richiamate dalle nuove politiche di Europa 2020.
“Cnr e Confindustria credono fortemente in un modello di crescita basato sulla ricerca e l’innovazione e il Patto è anche un invito per il futuro Governo a sostenere, senza alcuna incertezza, un modello di sviluppo costruito sulla conoscenza, l’unico capace di assicurare al paese un futuro migliore – evidenzia il presidente del Cnr, Luigi Nicolais – Sono moltissime le opportunità di innovazione per le aziende piccole, medie e grandi che possono e devono essere messe a fattor comune – prosegue Nicolais – con il Patto vogliamo creare un legame ancora più stretto tra i nostri istituti e le imprese innovative”.
“Siamo tutti consapevoli che ricerca e innovazione sono essenziali leve di sviluppo – aggiunge Diana Bracco, vicepresidente per ricerca e innovazione di Confindustria – Con questo accordo tra pubblico e privato abbiamo voluto individuare alcune azioni concrete da fare insieme per sostenere la crescita delle imprese e del paese. In quest’ottica, ad esempio, si inseriscono i progetti congiunti di ricerca orientati specificatamente alle Pmi, la creazione di un sito web delle opportunità di collaborazione e la promozione della mobilità dei ricercatori tra Cnr e sistema delle imprese”.