Garantire, nella trattativa commerciale per l’acquisto de La7, i livelli occupazionali necessari ad assicurare le possibilità di sviluppo, mantenendo l’attuale qualità dei palinsesti e preservando il pluralismo culturale ed informativo della tv. Sono queste le richieste che i sindacati hanno messo sul tavolo durante l’incontro di ieri con i vertici di Telecom Italia Media e alla presenza di Telecom Italia, dicendosi pronti ad attivarsi immediatamente con “forti iniziative di lotta e mobilitazione” nel caso si vada in una direzione contraria.
Durante l’incontro sono stati evidenziati i temi prevalenti della cessione che riguardano il contenimento dei costi complessivi dell’emittente La7. Nello specifico le richieste di Cairo comprendono elementi sia in ordine al sistema finanziario che in ordine al sistema strutturale e del costo del personale, “presupposto – secondo i sindacati – che ha già prodotto riduzione dell’occupazione a danno dei lavoratori con contratti a termine”.
Slc, Fistel e Uilcom hanno rircordato gli impegni già assunti e sottoscritti da Telecom Italia lo scorso 20 luglio 2012, che “il suddetto processo di vendita abbia le caratteristiche industriali ed economiche per realizzare gli investimenti necessari a confermare e sviluppare le attività televisive”.
unedì scorso il consiglio di amministrazione di Telecom Italia – riunitosi sotto la presidenza di Franco Bernabè – ha approvato una trattativa in esclusiva con Cairo Communication per la cessione dell’intera partecipazione in La7 Srl.
Il cda “esaminate le offerte pervenute in esito al processo di dismissione delle attività Media, ha approvato l’avvio di una fase di negoziazione in esclusiva con Cairo Communication per la cessione dell’intera partecipazione in La7 Srl con l’esclusione della quota di Mtv Italia (51%) detenuta dalla stessa La7“, si legge in una nota dell’azienda. “La decisione è stata comunicata al Presidente di Telecom Italia Media, società che controlla l’emittente televisiva, per le determinazioni di competenza”.
L’offerta di Clessidra è stata scartata in quanto la proposta per l’acquisizione integrale di tv e frequenze non teneva nel debito conto il valore delle frequenze, che quindi l’azienda ha deciso di tenere per sé optando per l’offerta di Cairo che invece riguarda esclusivamente la tv.
Dopo la vendita dunque a Ti Media resteranno in pancia i multiplex, valutati intorno ai 300-350 milioni di euro.