Nielsen, leader nelle indagini di marketing, aggiorna i propri standard includendo nella misurazione degli ascolti televisivi anche la tv connessa a Internet.
In una nota inviata per email ai propri clienti, Nielsen Holdings NV ha annunciato che, per l’inizio della stagione televisiva il prossimo settembre, comincerà a rilevare gli ascolti prendendo in considerazione anche la visione di trasmissioni su dispositivi mobili abilitati alla banda larga, quindi in pratica la web tv.
Ciò significa che Nielsen sarà in grado di tenere sotto osservazione la visione dei programmi online tramite siti come Hulu o Netflix.
La decisione della società di ricerche sembra essere una prima risposta alle critiche sul suo sistema di rilevamento formulate dai top manager dei principali network televisivi. Negli ultimi mesi, infatti, diversi broadcaster e reti televisive via cavo avevano assistito a un rapido declino nella rilevazione dei propri ascolti. Alcuni dirigenti avevano ipotizzato che il decremento era legato alla visione di programmi online o sui servizi di video-on-demand.
“Ci sono molte persone che guardano i nostri programmi ma non risultano nelle statistiche” aveva detto agli analisti il Ceo di Cbs, Les Moonves, a dicembre scorso. “Molto dello streaming, del video-on-demand e dello Svod (Subscription video-on-demand) non è riportato in modo corretto” aveva ribadito, sostenendo che Nielsen avrebbe dovuto fare di più.
Tuttavia la mossa del big delle indagini di mkt ha i suoi limiti: per esempio non sono inclusi nel nuovo sistema di rilevazione gli spettatori di programmi sulla tv via cavo fruitori dei servizi on demand. E l’altra grande questione è che non sono ancora “tracciati” i fruitori dei programmi sui tablet, come per esempio gli iPad, nonostante Nielsen sostenga che sta lavorando a un metodo per effettuare anche questo tipo di rilevazione.