HyperTV è la prima startup che realizza soluzioni di advertising video end to end cloud native attraverso una singola piattaforma di creative management su tutti i canali digitali, potenziata da un motore di Artificial Intelligence sviluppato ad hoc.
Con l’obiettivo di realizzare una importante fase di crescita ed espandersi sul mercato mondiale, HyperTv aveva bisogno di un ecosistema cloud che le consentisse di essere presente e di portare le proprie soluzioni ovunque, contando sul massimo dell’agilità e della scalabilità.
Per compiere la migrazione su Google Cloud ha scelto di affidarsi a Tim Enterprise, la nuova business unit del Gruppo Tim, avvalendosi delle competenze specialistiche di Noovle. Noovle, grazie all’esperienza nello sviluppo e nella gestione di soluzioni cloud, ha assistito HyperTv nell’individuazione e nello sviluppo delle componenti infrastrutturali necessarie per il suo modello di business e, una volta effettuata la migrazione sulla piattaforma di Google Cloud, ha supportato insieme a Tim le attività di Go2Market.
Dalla collaborazione con Tim Enterprise, HyperTv aveva l’obiettivo di rispondere a una serie di esigenze che – una volta risolte – le avrebbero consentito di poter portare i propri servizi senza impedimenti logistici in qualunque parte del mondo, andando incontro alla grande richiesta proveniente da aree come quella dell’Asia-Pacifico e degli Stati Uniti. A questo si aggiungeva anche la necessità di poter gestire in proprio e comodamente una struttura leggera e in rapida crescita, con tutta la flessibilità necessaria per cogliere le opportunità che si sarebbero di volta in volta presentate, gestendo in tempo reale ogni cambiamento. Tutto questo, ovviamente, contando sul massimo della sicurezza – in un momento in cui gli attacchi hacker sono in cima alle preoccupazioni delle aziende – e rimanendo in un contesto open source ibrido, per consentire l’interazione con altri cloud. HyperTV infine aveva alla propria attenzione anche il tema della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di limitare al massimo le emissioni di Co2 delle proprie attività, attraverso l’uso di energie rinnovabili.
Per dare una risposta a tutte queste aspettative, la scelta è ricaduta sui servizi di Google Cloud, e in particolare su Google Cloud DataFlow, Google BigQuery, Pub/Sub, Cloud Run, Cloud Sql e Cloud Storage. Kubernetes è servito poi per gestire la modernizzazione delle attività di data w arehouse, quindi per rendere più efficaci ed efficienti le attività di business intelligence, con una grande attenzione verso gli analytics. Per migliorare le attività di machine learning è stata scelta la soluzione Vertex AI, mentre il riconoscimento dei contenuti video e il loro assemblaggio a seconda dei contesti è stato sviluppato intorno a Vision AI.
Grazie all’integrazione di questo portafoglio di soluzioni in un’architettura cloud native è stato possibile per HyperTv rendere disponibili i propri contenuti di marketing personalizzato in tempo reale, arrivando a più utenti e clienti su scala globale, senza perdere nulla in termini di qualità del servizio, integrandosi al meglio e in modo flessibile con gli ecosistemi tecnologici più utilizzati nel mondo dell’advertising, riducendo in modo sensibile i tempi di sviluppo e di consegna.
“Il passaggio da un’architettura di tipo monolitico a un sistema cloud native basato sui microservizi è stato entusiasmante – spiega Claudio Vaccarella, founder e Ceo di HyperTv – Siamo una struttura leggera e quindi avevamo bisogno di un sistema caratterizzato da una grande capacità di self management, che ci consentisse di adattare le risorse a un carico di lavoro fluttuante e di accompagnare al meglio la crescita delle attività. E soprattutto guardavamo a un sistema senza lock-in, che ci desse la possibilità di non essere legati a doppio filo con i vendor della tecnologia cloud. Abbiamo trovato, grazie a questa partnership con Tim e Google Cloud, una soluzione che riteniamo la migliore per le nostre esigenze – conclude Vaccarella – di cui apprezziamo in modo particolare il grande commitment verso l’open source, che ci consente di utilizzare servizi che vanno al di là delle soluzioni proprietarie di Google Cloud, e la possibilità di lavorare senza complicazioni su cloud ibridi”.