Sebbene i loro prodotti siano molto usati dagli utenti di tutto il mondo, le web companies come Facebook, Groupon e Zynga non hanno avuto lo stesso successo una volta sbarcate in Borsa. Non altrettanto può dirsi per LinkedIn, il social network (disponibile anche come app per cellulari) dedicato al mondo del lavoro. A Wall Street dal maggio 2011, LinkedIn ha raggiunto il valore di 18 miliardi di dollari, mentre le “colleghe” appena citate hanno perso fra il 25 e il 60% rispetto alla loro quotazione iniziale, avvenuta nello stesso periodo.
Definito dal Wall Street Journal come il “brutto anatroccolo” fra le web companies, LinkedIn ha trasformato la sua natura ibrida in un punto di forza. Pur essendo una piattaforma destinata all’uso privato, ovvero al singolo che attraverso pc, smartphone e tablet cerca lavoro, il suo business è in realtà ritagliato a misura delle aziende che sono in cerca di nuove risorse per il proprio organico. Questa ambiguità è ciò che ha probabilmente rallentato la diffusione del social network agli inizi, ma è anche l’aspetto più interessante e promettente per gli investitori.
Grandi società americane come PepsiCo., infatti, costituiscono le migliori referenze per LinkedIn. Il management della multinazionale delle bevande ha infatti ammesso di usare la piattaforma come fonte principale per reperire i curricula dei candidati. Così ha fatto anche Starbucks, che insieme ad altri grandi clienti assicura a LinkedIn un introito annuo di 972 milioni di dollari.
La strategia sembra funzionare, sia per gli utenti che per le compagnie. La percentuale di pagine visitate sul sito è aumentata del 67% in un anno. Secondo comScore, gli utenti unici dallo scorso agosto ammontano a 43 milioni solo dagli Stati Uniti. Gli iscritti sono in totale più di 200 milioni.
Le aziende presenti su LinkedIn, dall’altra parte, hanno la possibilità di richiedere servizi personalizzati per attirare sempre più candidature e mostrare al meglio la propria attività. Inoltre, a differenza di altri portali per il job search come Monster, il social network permette anche di entrare in contatto con altri professionisti che non siano per forza interessati ad offerte di lavoro.
Secondo gli analisti di Barclays, il successo è più che meritato, considerando che le azioni di LinkedIn adesso valgono 18 volte l’importo medio del 2012, mentre Facebook si ferma a 12 volte e continua a perdere terreno a causa di politiche commerciali sbagliate. Per il settimo trimestre di fila, il social network ha ottenuto guadagni maggiori delle aspettative, l’ultimo dei quali ammontava a 303,6 milioni di dollari. Facebook, Zynga e Groupon seguono invece trend negativi.