L’automotive scalda il motore IT

L’industria dell’auto soffre la recessione. Ma l’informatica può aiutare la ripresa

Pubblicato il 28 Set 2009

La crisi che l’economia globale si trova ad attraversare
costringe l’industria automobilistica a cambiare per adeguarsi ai
tempi. “I mercati rallentano, le necessità dei consumatori si
modificano, i governi premono su politiche sempre più attente
all’ambiente e al risparmio di energia e le aziende
dell’automotive devono saper affrontare nuove sfide”,
sottolinea Thilo Koslowski, research vice president di Gartner. La
società di ricerche  indica quattro settori chiave su cui le
aziende automobilistiche possono investire per rispondere con
successo alle richieste di un mercato che cambia. Denominatore
comune delle strategie da adottare: la tecnologia. Sarà
indispensabile per portare l’industria dell’auto nel futuro
vincendo la crisi. Innanzitutto, la tecnologia aiuterà ad
affrontare il rallentamento sui mercati maturi e a guidare
l’espansione in quelli emergenti. “La recessione globale ha
portato a un forte calo delle vendite nei mercati dell’auto più
maturi. Qui sarà fondamentale il ruolo della tecnologia per
produrre in modo più flessibile, adeguarsi all’andamento della
domanda e organizzare la produzione in maniera più agile. Nei
mercati emergenti, invece, si aprono ampie opportunità di
vendita.

Gartner suggerisce investimenti in tecnologie incentrate sulle
tematiche tradizionali della gestione del ciclo produttivo”.
Secondo punto su cui lavorare: la sostenibilità. “L’industria
dell’automotive avrà un ruolo chiave nello sviluppo,
nell’utilizzo e nell’offerta di soluzioni di mobilità e
trasporto sostenibile”. Gli investimenti delle aziende dovrebbero
dirigersi verso le tecnologie di alimentazione alternative, come le
batterie per le auto elettriche, ma anche sulle soluzioni di
gestione dell’energia onboard e offboard, come servizi di
comunicazione dati per trovare le stazioni più vicine dove
“ricaricare” l’auto.
Altra parola d’ordine, la convergenza digitale: i consumatori
sono sempre più abituati a device che li collegano sempre e
ovunque e si aspettano che anche la loro automobile permetta di
mandare e ricevere dati, ovvero che sia connessa alla Rete in
modalità “always-on”. Gartner prevede che l’automobile
diventerà la piattaforma di tecnologia mobile preferenziale che
collegherà il conducente al mondo esterno per permettere la
creazione e l’utilizzo di informazioni dinamiche. “Gli
investimenti IT dovranno concentrarsi sulle soluzioni di
connettività wireless, sulle reti di telecomunicazione, sui
servizi Gps, sull’aggregazione e analisi dati”, affermano gli
analisti. Sarà un know-how tecnologico che le case
automobilistiche dovranno in parte costruirsi in-house, in parte
acquisire tramite collaborazioni con partner esterni. Ma
attenzione: puntare solo sul business delle auto sarà un
errore.

“Anche se la necessità di spostarsi con mezzi privati
continuerà ad alimentare la domanda di automobili, i produttori
devono espandere il loro business model creandosi altre fonti di
reddito”, ammonisce Gartner. Come? Cercando partnership con
industrie di settori vicini: dalle compagnie dell’energia a
quelle dell’elettronica passando per le media company. Il tutto
sempre nell’ottica di offrire un prodotto completo per un
pubblico sempre più esigente. Come a dire, non chiamatela solo
auto.

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