In Europa saranno vacanti 900mila posti di lavoro nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) entro il 2015: un’emergenza per l’innovazione e la crescita dell’economia europea, ma anche un’opportunità per i giovani che studiano e un invito alle aziende a puntare sulla competitività tramite investimenti in formazione. Per rispondere a queste sfide, il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso ha esortato oggi le imprese europee del digitale, le amministrazioni pubbliche, gli enti di formazione e ricerca a unirsi nella Grand Coalition for Digital Jobs, la grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale. Al varo dell’iniziativa hanno partecipato i vicepresidenti Neelie Kroes (Agenda digitale) e Antonio Tajani (Industria e imprenditoria) e i commissari László Andor (Occupazione, affari sociali e integrazione) e Androulla Vassiliou (Istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù).
Il numero dei posti di lavoro nel digitale cresce in Europa del 3% all’anno nonostante la crisi, ma il numero di nuovi laureati e professionisti del settore è in calo. Perciò “La Grande coalizione che viene varata oggi è un elemento essenziale per rimettere in carreggiata l’economia europea e creare posti di lavoro destinati a una parte dei 26 milioni di disoccupati che si contano attualmente in Europa”, ha dichiarato il presidente Barroso. Occupare i posti vacanti nel settore delle Ict vuol dire “incidere positivamente e in modo trasversale su tutti i settori dell’economia”.
L’annuncio dato oggi in conferenza stampa a Bruxelles è frutto di un lavoro congiunto: già in occasione del Forum economico mondiale di Davos (a fine gennaio) la vicepresidente Kroes aveva raccolto gli impegni per nuovi posti di lavoro, tirocinii, formazione professionale, finanziamenti per start-up, corsi universitari gratuiti online e altro ancora da una serie di imprese e attori del mondo digitale. Le promesse iniziali sono state oggi convalidate da 15 aziende e organizzazioni che hanno sottoscritto la Grande coalizione. Per esempio è stata lanciata la Academy Cube, nuova piattaforma di apprendimento online per i giovani.
La Commissione ha sollecitato in particolare l’impegno in alcuni settori che ritiene cruciali, a partire da un rinnovamento della formazione tale da chiudere il divario tra domanda e offerta per i posti di lavoro del settore digitale, assicurando che le competenze acquisite da chi studia siano effettivamente quelle di cui le aziende hanno bisogno. Importante anche rendere più facile certificare a un datore di lavoro le proprie competenze, in qualsiasi Stato membro. Occorre infine sensibilizzare i cittadini, facendo sapere che il settore digitale offre possibilità di carriera gratificanti, anche alle donne. L’Europa ha bisogno di studenti nei campi delle scienze, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.
Il presidente Barroso ha invitato a seguire l’esempio di chi ha già sottoscritto le promesse iniziali: enti di formazione e certificazione, aziende e governi, scuole e università, tutti possono fare la loro parte.
Garantire che i lavoratori dell’Ue siano in possesso di elevate competenze Ict vuol dire per i Paesi europei riuscire ad attrarre investimenti chiave e rilanciare la competitività europea rispetto al resto del mondo. La Commissione sta anche avviando “Startup Europe”, una piattaforma unica che riunisce strumenti e programmi di sostegno per cittadini desiderosi di creare e far crescere nuove start-up digitali in Europa.
Per avere previsioni precise riguardo al fabbisogno di competenze Ict, nel dicembre 2012 la Commissione europea ha anche lanciato Eu Skills Panorama, un sito internet che raccoglie informazioni sul fabbisogno, l’offerta nonché il divario tra offerta e domanda di professionisti. In base alle cifre e alle previsioni elaborate a livello di Ue e di Stati membri, vengono messe in evidenza le “strozzature”, ovvero i settori col più alto numero di posti vacanti.
La Commissione ha anche lanciato a novembre 2012 la strategia “Ripensare l’istruzione”, per stimolare maggiori investimenti che migliorino i sistemi di formazione professionale. Entro l’estate dovrebbe essere adottata l’iniziativa congiunta di Androulla Vassiliou e Neelie Kroes “Opening up Education”, che mira a sfruttare le nuove tecnologie per rendere l’istruzione più accessibile.
Plaude l’iniziative Oracle che “condivide l’impegno della Commissione Europea nel promuovere le competenze Ict in Europa come elemento centrale dell’economia della conoscenza del 21° secolo e per affrontare il drammatico problema della disoccupazione giovanile in molte aree dell’Unione Europea”.