WIND

Berruto: “Lte, presto offerte di cloud mobile”

Il responsabile Technology Architecture di Wind: “Solo noi abbiamo 20 Mhz contigui. Possiamo dare le migliori prestazioni”

Pubblicato il 07 Mar 2013

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“Wind non ha fretta con l’Lte, ma “siamo i soli ad avere 20 MHz di frequenze contigue per la nuova tecnologia e quindi possiamo dare le migliori prestazioni”. Questo potrebbe fare la differenza sul mercato aziendale, dove l’operatore intende proporre, tra due-tre mesi, offerte di cloud mobile. Ce ne parla Ermanno Berruto, responsabile Technology Architecture di Wind.
Siete il solo operatore a non aver annunciato il lancio Lte, in linea con la vostra consueta strategia, che è prudente sulle nuove tecnologie. Ma quali sono i vostri piani?
L’Lte rientra appunto nella nostra strategia mobile broadband generale, cioè dare servizio con il migliore qualità prezzo. Non ci interessa lanciare una tecnologia particolare, ma che sulla nostra rete ci possano essere servizi che sfruttino il mix delle tecnologie disponibili. Ci interessa la fruibilità del servizio e questo passa anche dal terminale. Ad oggi non ci sono tanti terminali Lte. In questo momento preferiamo quindi spingere soprattutto sul potenziamento della terza generazione, con i 42 Megabit al secondo. Che sono prestazioni simili a quanto si può ottenere su Lte con le bande a 5-10 MHz ora disponibili agli operatori. Noi invece sfrutteremo il fatto di essere i soli ad avere 20 MHz contigui Lte. Li useremo soprattutto nelle zone ad alta concentrazione di traffico. Nel corso del 2013 lanceremo l’Lte con i 2.6 GHz. Man mano che maturerà il mercato dell’Lte useremo le bande in modo diverso, adatto alle loro caratteristiche.
E cioè, come?
Gli 800 MHz per potenziare la copertura, soprattutto indoor, dove si genera il 70% del traffico italiano. I 2.6 GHz in zone ad alta concentrazione. I 1800 MHz (che Wind non si è aggiudicato all’asta, ndr) li ricaveremo dal pacchetto di frequenze Gsm. Sono un buon compromesso tra copertura e capacità.
Ma perché comincerete con i 2.6 GHz e non con gli 800 MHz?
Qui c’è il problema delle interferenze, è in corso un tavolo con il ministero e la nostra posizione è che partiremo con gli 800 MHz quando potremo dare una copertura ottimale senza causare eccessivi problemi ai cittadini.
E qual è la vostra posizione sulla gestione delle interferenze?
Bisogna rispettare i principi di proporzionalità. Gli interventi devono essere legati alle effettive interferenze causate e quindi anche andare di pari passo con le coperture. Siamo pronti a fare la nostra parte ma questi principi devono essere salvaguardati.
Ma gli 800 MHz sono in vostra piena disponibilità? Li avete testati?
Abbiamo ricevuto la comunicazione del ministero che sono in nostra disponibilità. Ancora non li abbiamo testati. Non abbiamo ancora piani precisi sugli 800 MHz, perché, come dicevo, aspettiamo si risolva la questione interferenze.
Coperture: siete l’operatore che non ha ancora dichiarato i propri piani.
Come detto prima, intanto potenzieremo il 3G e poi partiremo su Milano e Roma con il 4G 2.6 GHz. Non abbiamo ancora una data precisa di lancio.
E quanto investirete?
L’ordine di grandezza è di centinaia di milioni di investimenti sulle tecnologie banda larga mobile.
Quale impatto avrà l’Lte sul pubblico business?
Anche in questo caso, preferiamo parlare dell’impatto del mobile broadband in generale. Le aziende potranno usare servizi e app che prima erano relegate alle tecnologie fisse. Anche noi quindi potremo offrire queste cose ai nostri clienti, soprattutto cloud, Saas e Iaas. Li proporremo al segmento business.
Per esempio?
Tutte le applicazioni aziendali da fruire in mobilità. Dal Sap alla Salesforce automation. Tutto ciò che include la georeferenziazione risulterà vincente in mobilità. Stiamo lavorando per lanciare nei prossimi due-tre mesi i servizi cloud mobile per le aziende.
In che modo le caratteristiche dell’Lte favoriranno le applicazioni business?
La latenza inferiore favorirà alcune applicazioni di smart cities, per esempio per il telecontrollo. Su questo abbiamo fatto già esperimenti commerciali e tecnici con clienti che non possiamo citare al momento. Per il cloud Iaas la maggiore velocità di upload favorisce lo storage online, per esempio.

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