Intendono trovare una “risoluzione pacifica” Apple e Igb Eletrônica, meglio conosciuta con il nome di Gradiente, entrate in conflitto il mese scorso per il marchio iPhone, che l’azienda brasiliana ha depositato nel 2000, quindi 6 anni prima del lancio del “melafonino” del big statunitense.
Lo ha scritto in questi giorni “A Folha” di San Paolo, principale quotidiano brasiliano, aggiungendo che gli avvocati di entrambi i gruppi hanno presentato a fine mese in tribunale una documentazione con cui chiedono la sospensione di qualsiasi attività legale per 30 giorni, tempo necessario per raggiungere un accordo.
Tuttavia altre fonti di informazione, e anche un sito di notizie sui prodotti Apple in Brasile, hanno scritto che la causa giudiziaria potrebbe essere “riattivata” se non sarà raggiunta un’intesa.
Tutto nasce perché Gradiente ha già in commercio un proprio smartphone chiamato iPhone Neo One, che ha sistema operativo Android e, tra l’altro, costa meno di quello di Apple, circa 304 dollari. Dopo aver depositato il marchio nel 2000 presso l’Inpi, ufficio brevetti brasiliano, Gradiente se lo era visto assegnare ufficialmente nel 2008, con possibilità di avvalersene per 10 anni. A dicembre, poche settimane prima della scadenza, l’azienda ha presentato lo smartphone Iphone Neo One.
Il 14 febbraio scorso l’Inpi ha respinto la richiesta del gigante informatico statunitense di registrare il nome iPhone nel Paese proprio perché già attribuito a Gradiente. Il gruppo fondato da Steve Jobs ha comunque presentato ricorso contro la sentenza. Ora sembra più vicina una soluzione che non preveda future guerre in tribunale.